“Elimineremo ogni tassa o contributo per i primi sei anni per chi assume un giovane a tempo indeterminato”. È questa la ricetta di Silvio Berlusconi sul tema lavoro, annunciata oggi in un’intervista al Quotidiano Nazionale. A meno di due mesi dalle prossime elezioni, l’ex cavaliere ribadisce la sua assoluta fiducia negli alleati di coalizione, nonostante le recenti affermazioni di Attilio Fontana, candidato alle regionali in Lombardia. “Si è trattato di un’espressione infelice della quale l’avvocato Fontana – che è persona moderata ed equilibrata – si è già scusato. Però trovo sia un grave errore focalizzare l’attenzione su una parola sbagliata e non sul rischio che l’Europa perda la sua identità, per effetto di un atteggiamento sbagliato, rinunciatario, di falso buonismo, che spesso prende il posto del giusto rispetto per le altre culture”. Berlusconi poi ribadisce il suo impegno, in caso di vittoria alle urne, di ridurre la pressione fiscale attraverso la flat tax. Non sarà una tassazione appannaggio dei ricchi, assicura, ma dedicata soprattutto al ceto medio, quello “più tartassato dal fisco”. Per la fascia più in difficoltà la coalizione di centrodestra invece vorrebbe estendere la no-tax area a 12.000 Euro, con l’aggiunta di “un’imposta negativa” per i non abbienti.
Di possibili alleanze post voto, Berlusconi non vuole sentir parlare, soprattutto con il Movimento Cinque Stelle. “I grillini sono eredi delle peggiori ideologie della sinistra pauperista e giustizialista del secolo scorso”. E proprio a proposito di giustizia, il Presidente di Forza Italia commenta la recente notizia data da alcuni quotidiani sulla presunta indagine della Magistratura in merito alla cessione del Milan. “Mi limito ad osservare che da sempre nei momenti politici delicati nascono campagne denigratorie nei miei confronti. Questa notizia sulla vendita del Milan, una pura invenzione giornalistica senza alcun riscontro giudiziario, è però diversa dalle altre per una sola ragione: è talmente poco credibile che dimostra che anche la fantasia dei miei avversari è arrivata, come si usa dire, ‘alla frutta’”.
Sicuro della vittoria a larga maggioranza, l’ex premier si dichiara convinto che l’Italia non avrà bisogno di nessuna larga coalizione, neanche in vista della creazione di un fronte comune anti-populismo.” Noi vogliamo battere i Cinque Stelle per salvare l’Italia da un pericolo certo, ma vogliamo anche far ripartire il nostro Paese. Con Renzi e il PD non sarebbe possibile”.