Dopo la Corea del Sud, anche la Cina limita le transazioni in bitcoin. L’obiettivo è quello di bloccare, agli investitori cinesi, l’accesso alle piattaforme offshore di moneta virtuale che consentono scambi centralizzati.
L’iniziativa anti speculazione fa crollare così le criptovalute. Tutte le principali monete elettroniche, infatti, questa mattina hanno registrato cali evidenti. Bitcoin scende del 13% e viene scambiato a 11.840 dollari. Ethereum crolla del 17%, avvicinandosi alla soglia dei 1000 dollari. Ripple precipita di oltre 20 punti a 1,43 dollari e Litecoin va a -7,21%.
Anche in Europa si inizia a pensare ad una stretta sulle criptovalute. In Francia il ministro delle Finanze, Bruno Le Marie, ha sollecitato l’introduzione di rigidi regolamenti di controllo sulle valute digitali, allo scopo di contrastare l’evasione fiscale.
Un’iniziativa che potrebbe prendere piede anche in Germania, dove Joachim Wuermeling, consigliere d’amministrazione della Bundesbank, ha affermato che i bitcoin dovrebbero essere regolamentati a livello globale.