Roberto Maroni, attuale presidente della Regione Lombardia, non correrà nella prossima tornata elettorale per un eventuale secondo mandato. È la notizia emersa ieri dal vertice di Arcore del centrodestra, che scombina i progetti in vista dell’Election Day del prossimo 4 marzo che vedrà, oltre alle politiche nazionali, anche il voto per rinnovare il governo della Lombardia.
Proprio il vertice di ieri ha confermato che la coalizione tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si presenterà alle varie regionali con candidati comuni e condivisi, ma dopo la decisione di Maroni di non ricandidarsi “per motivi personali”, toccherà adesso individuare un nuovo profilo che metta d’accordo Berlusconi, Salvini e Meloni. Il nome circolato già ieri è quello di Attilio Fontana, leghista, ex sindaco di Varese e in passato già presidente del Consiglio regionale lombardo. La decisione definitiva, però, si avrà soltanto nelle prossime ore e con una condivisione unanime, soprattutto da parte della Lega, anche perché – secondo alcuni retroscena emersi ieri – la notizia della rinuncia di Maroni avrebbe turbato molto Salvini, ma non così tanto Berlusconi.
Questa mattina, ai microfoni di Radio 1, il segretario del Carroccio ha spiegato che questa sarebbe un’ipotesi concreta e Fontana sarebbe, secondo il leader leghista, assolutamente adatto al ruolo di Presidente della regione. Salvini si è detto dispiaciuto per la decisione di Maroni – che lo stesso presidente ha confermato oggi durante la riunione di giunta a Palazzo Lombardia – ma, ha dichiarato, “quando ci sono scelte personali e private penso che la politica abbia il dovere di fare un passo indietro”. Il nome di Fontana è stato fatto oggi proprio da Maroni, che durante la riunione di giunta lo ha indicato come candidato della Lega, mentre Salvini questa mattina aveva già affermato che “oggi ci sarà il nome” del nuovo candidato.
Con la rinuncia di Maroni, infatti, il centrodestra rischia di perdere quell’appeal che avrebbe avuto il presidente in carica, anche se la coalizione FI-Lega-FdI punta sull’Election Day per far andare alle urne più elettori possibili in Lombardia.