Sono almeno 200 i giornalisti nel mondo che negli ultimi tre anni sono finiti nel mirino degli hacker russi, alla stregua di esponenti politici o dell’intelligence Usa. È quanto emerge da un’inchiesta dell’Associated Press che ha analizzato i dati dell’azienda di cybersecurity Secureworks. Un gruppo di spionaggio di nome Fancy Bear ha provato a fare irruzione negli account Gmail di giornalisti, editori e blogger. L’attacco è cominciato a metà del 2014 e si è fermato solo pochi mesi fa.
Dai dati affiora una mappa dei media che più infastidiscono il Cremilino. Queste informazioni risultano ora utili all’intelligence americana, secondo la quale Fancy Bear avrebbe agito sotto ordine del governo russo, interferendo nelle elezioni presidenziali. Dalla lista di obiettivi di hacker ottenuta dalla Secureworks – spiega l’Associated Press – si nota che i giornalisti sono il terzo maggior target, sotto solo al personale diplomatico e a rappresentanti democratici americani. Circa 50 giornalisti di quelli coinvolti lavorano per il New York Times, altri 50, invece, sono giornalisti russi indipendenti e corrispondenti stranieri a Mosca. Altri ancora sono nomi importanti del giornalismo in Ucrania, Moldavia, a Washington e negli Stati baltici.