Si apre questa mattina a Torino il processo Eternit-bis, che si celebra a carico del magnate svizzero Stephan Schmideiny, accusato di omicidio colposo per la morte, a causa dell’amianto, di due lavoratori nello stabilimento di Cavagnolo, nel torinese.
Il processo arriva dopo che, lo scorso 13 dicembre, la Cassazione ha respinto il ricorso della Procura di Torino e della Procura generale del Piemonte contro la decisione del gup Federica Bompieri di cancellare l’accusa di omicidio volontario e di dividere il maxi-processo in quattro differenti tronconi.
Ieri, alla vigilia di questo secondo processo, la Cgil nazionale, tramite Claudio Iannilli, responsabile amianto e bonifiche, aveva auspicato “una condanna esemplare, formale e non solo morale”. Iannilli ha inoltre aggiunto che la Cgil rimane “al fianco dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto, affinché questo ennesimo processo possa giungere all’affermazione delle varie responsabilità”.
A parlare del processo anche l’avvocato Ezio Bonanni, che segue la famiglia di Giulio Testore, dipendente Eternit Cavagnolo, in quanto legale e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. “L’impegno dell’Ona – ha detto Bonanni – continua per tutte le vittime dell’Eternit, comprese quelle dello stabilimento di Siracusa, troppo spesso dimenticato”.