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grande spazio a “luci e ombre”

Il Papa lascia. E i giornali italiani cercano la verità dedicando
grande spazio a “luci e ombre”

di Lorenzo Caroselli12 Febbraio 2013
12 Febbraio 2013

La notizia delle dimissioni del Papa apre, chiaramente, la prima pagina di tutti i giornali italiani. Titoli di cronaca, ad effetto, che prevedono gli scenari futuri: il Corriere della Sera con il suo “Non ho più le forze, perdonatemi”; La Repubblica con “Il Papa lascia, addio storico” e la Stampa che rivela addirittura “L’addio del Papa deciso un anno fa”

Titoli e firme. Il Papa scende dalla croce. Il Giornale titola: “Benedetto XVI si è dimesso: lascerà il 28 febbraio. E’ la prima volta che accade nell’era moderna.” Per l’Unità è l’ora de “La rivoluzione di Benedetto”, mentre il Corriere della Sera parla dello “Storico annuncio di Ratzinger: lascio il pontificato, non ho più le energie per continuare”. «Dalla croce non si scende» è l’articolo a firma di Aldo Cazzullo. La commozione del Papa dopo il discorso più difficile. La Stampa: “Ratzinger meditava l’addio dal viaggio in Messico e a Cuba di un anno fa” con l’articolo firmato Andrea Tornielli. Per Franca Giansoldati del Messaggero il Papa èPiegato dal peso del governo dopo gli scandali”; secondo l’Huffingtonpost.it invece: “Con le dimissioni, Papa Benedetto XVI ha compiuto un gesto di demitizzazione della figura del Papa. La politica ha molto da imparare…”. L’articolo è di Angela Mauro.

Secondo il Corriere della Sera il pontificato di Benedetto XVI si è svolto in uno tra i periodi più turbolenti per la Chiesa cattolica. La “discesa dalla croce”, come l’ha , è stata motivata dall’avanzare dell’età e dal peggioramento delle condizioni fisiche di un uomo nato, è bene ricordarlo, nel lontano 1927. “Non sono più sicuro delle mie forze nell’esercizio del ministero petrino” ha detto il Pontefice uscente, ma è possibile che accanto alla perdita di forze della vecchiaia, ci siano altre motivazioni che giustifichino quello che il Decano della Curia ha definito come un “fulmine a ciel sereno”?

Vatileaks e il rapporto choc. Il Messaggero apre invece con questo titolo. Nel corso del 2012, il Vaticano è stato scosso dalle fondamenta dallo scandalo Vatileaks. Da Piazza San Pietro parte una fuga di notizie senza precedenti in cui vengono a galla i segreti dell’amministrazione corrente del Palazzo pontificio. Il cosiddetto “Corvo”, il responsabile di questa messa in piazza degli affari della Santa Sede, viene identificato in Paolo Gabriele, il maggiordomo del Pontefice, che viene processato e condannato a settembre 2012 e perdonato dal Papa in persona tre mesi dopo. Lo scandalo ha molto colpito Benedetto  XVI, al punto che, secondo voci bene informate, il Pontefice avrebbe cominciato a maturare la decisione di dimettersi proprio in concomitanza con l’esplosione del caso. Ma il Corriere della Sera aggiunge qualcosa in più: si parla di un presunto rapporto che circolava in Vaticano e che tre cardinali anziani hanno consegnato nei mesi scorsi al Pontefice che sarebbe rimasto sconvolto da quanto trovato in quelle pagine.

Sospette malattie alle ossa. E’ la tesi di qualche giornale laico. Pochi minuti dopo l’annuncio, tra le redazioni, si sparge la voce che le dimissioni siano state motivate da una misteriosa malattia alle ossa. La voce si fa più specifica, parlando apertamente di una forma particolarmente grave di artrite. Padre Lombardi, in conferenza stampa, ha smentito fermamente questa ipotesi, ribadendo quanto detto dal Pontefice nel discorso che ha chiuso il Concistoro sulla canonizzazione dei Martiri di Otranto.

Il pacemaker sostituito in gran segreto? Dalle pagine del Sole 24 Ore si paventa invece l’ipotesi di un’operazione chirurgica che il Papa ha subito in gran segreto tre mesi fa. Secondo il quotidiano alla clinica Pio XI Ratzinger è stato ricoverato per poche ore tant’è vero che non ha mai saltato un Angelus domenicale in quel periodo.

Scandalo pedofilia. Già prima di “Vatileaks”, le energie di Benedetto XVI sono state consumate da diversi casi che hanno complicato la vita della Chiesa e la sua immagine presso l’opinione pubblica mondiale. Su tutti, quello degli abusi sessuali su minori, uno scandalo che perseguita la Chiesa nel mondo anglosassone da molto tempo. Già da cardinale Ratzinger se ne era occupato, ma quanto successo in Irlanda sotto il suo pontificato può aver influito sul morale del Papa con alcune vittime di abusi che si erano addirittura appellate alla Corte penale internazionale. La tensione tra Dublino e il Vaticano arrivò al punto che l’Irlanda, paese di chiara tradizione cattolica, chiuse, nel 2011, la propria ambasciata presso la Santa Sede.

Finanza vaticana. Anche dalla finanza sono venute ombre sul governo pontificio. E’ il 2010. La Procura di Roma, su indicazione della Banca d’Italia, mette sotto sequestro 23 milioni di euro depositati presso un conto del Credito Artigiano. Il sequestro porta un profondo rinnovamento presso l’Istituto delle opere religiose che culmina con la nomina di Ettore Gotti Tedeschi, personalità di spicco della finanza di stampo cattolico. L’avventura del banchiere si chiude nel 2012, quando viene rimosso dal Vaticano per “scarsa trasparenza nella gestione dell’Istituto”.

L’ultima goccia: la rivolta dei cardinali. Tutto inizia a Los Angeles, la “città degli angeli” guarda la coincidenza. Lo scorso primo febbraio il nuovo arcivescovo Josè Gomez solleva da tutti gli incarichi il suo predecessore Roger Mahony per l’atteggiamento da lui tenuto (giudicato perlomeno morbido) nei confronti di 122 sacerdoti accusati di pedofilia e smascherati dalla pubblicazione di documenti che li incastrano. L’esautorazione, riporta Libero, avrebbe comportato la rivolta dei cardinali con tanto di confronto tra il cardinale Sodano e il pontefice nello studio di quest’ultimo. Il quotidiano si chiede se non sia questa dopo tutte le altre amarezze di cui sopra, la goccia che ha fatto traboccare il vaso e fatto propendere il Papa per la drammatica decisione di ieri.

Lorenzo Caroselli

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