“La strategia messa in campo sulla riduzione dei crediti deteriorati sta dando i frutti sperati”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Piercarlo Padoan in audizione alla commissione d’inchiesta sulle banche, riepilogando le misure fiscali e legislative messe in atto dall’esecutivo e ricordando come il valore complessivo degli NPL sia sceso del 25%, a 287 miliardi di euro, dopo il picco di 361 raggiunto nel 2015.
Sulle quattro banche finite in risoluzione (Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti) Padoan ha spiegato che “non si poteva andare contro la Ue”, aggiungendo che “ai risparmiatori andranno rimborsi per oltre la metà dei bond emessi”.
Le autorità di vigilanza bancaria si sono trovate ad “affrontare una fase di transizione – ha aggiunto il Ministro – che ha spostato le competenze a livello europeo. Malgrado le difficoltà c’è stata una sostanziale capacità di gestione del sistema. Al netto delle modifiche delle regole non si possono escludere casi in cui responsabilità importanti a livello di singoli istituti sono possibili. Occorre però – ha concluso Padoan – completare l’Unione bancaria con il terzo pilastro, il sistema di garanzia dei depositi e il cosiddetto Common Backstop pubblico per il Fondo di risoluzione unico”.