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HomeEconomia Il traffico italiano costa 585 milioni all’anno

Il traffico costa 585milioni
lo dice una ricerca TomTom
Roma è maglia nera

25 minuti di tempo perso al giorno

Un aiuto può arrivare dalla tecnologia

di Gloria Frezza18 Dicembre 2017
18 Dicembre 2017

Non è nuovo l’affiancamento della parola “traffico” al concetto di perdita di tempo, ora però ad esso si aggiunge anche quello di perdita economica. Secondo una ricerca condotta da TomTom Telematics infatti, nel 2016 nelle 25 città più congestionate d’Italia le aziende hanno perso più di 585 milioni di euro proprio a causa del traffico. In media, gli ingorghi stradali hanno incrementato il tempo di viaggio del 25%, quasi 25 minuti in più al giorno rispetto al necessario. Questa perdita costa ogni giorno, ai quasi 680 mila mezzi industriali che percorrono le nostre strade, circa 3,75 euro.

La situazione peggiore è quella romana. Nella Capitale i veicoli commerciali circolanti, più di 165 mila, in media hanno impiegato il 40% di tempo in più per i loro spostamenti. Il risultato totale equivale a 6,8 giorni. Peggio solo a Palermo, che guadagna il primo posto in classifica con un 3% di tempo perso in più di Roma. Ma le perdite in denaro sono ben diverse. Se il capoluogo siciliano nel 2016 ci ha rimesso 36 milioni di euro nel traffico, l’Urbe se ne vede sottrarre 200. Da sola Roma colleziona un terzo degli sprechi nazionali.

Marco Federzoni, direttore delle vendite in TomTom, spiega: “In confronto a 9 anni fa, nei capoluoghi italiani oggetto della ricerca, mediamente il livello di traffico non ha accennato a diminuire. In città come Palermo, Roma e Messina si registrano dati davvero preoccupanti. L’esigenza primaria è quella di superare la sfida del traffico, per tornare a essere padroni delle ore lavorative sprecate.”

Migliore la situazione a Milano, che si posiziona al sesto posto della classifica. Qui il tempo perso è del 30% e i costi arrivano a 72,1 milioni. La seguono Torino (49,5 milioni) e Napoli (40,9 milioni). “Puntualità, efficienza e ottimizzazione dei tempi – continua Federzoni – sono elementi centrali per il successo delle aziende con veicoli su strada. In Italia le autostrade rappresentano solo il 2% della rete di trasporto su gomma. Questo vuol dire che, di fronte a un problema così strutturale, l’unico modo per non essere fagocitati dal traffico è avere a disposizione tecnologie che consentano di ottimizzare le possibilità di scelta del driver”.

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