Il volo militare con cui è stata rimpatriata la salma di Re Vittorio Emanuele III è stato pagato dalla famiglia Savoia. Una fonte della presidenza della Repubblica sentita dal Corriere della Sera ha garantito che “tutto ciò che ha riguardato esumanzione, trasferimento e inumazione delle salme dalla Francia e dall’Egitto è a carico dei Savoia”. In particolare le spoglie di Vittorio Emanuele III sono giunte in Piemonte con un volo militare operato da un C130 della 46esima brigata aerea in partenza da Alessandria d’Egitto.
Resta comunque lo sgomento e il disappunto di Anpi, Liberi e Uguali e Comunità ebraiche. Dura la presa di posizione dell’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema, che chiede al governo di riferire in Parlamento sulle circostanze del ritorno della salma del Sovrano e parla a questo proposito di uno “sgradevole episodio” per via dell’impiego di un volo di Stato. Mentre la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello considera “uno scempio mettere la salma vicino a questo luogo che è stato quello della deportazione di tanti ebrei italiani”.