Continua a crescere il debito pubblico italiano. A renderlo noto la Banca d’Italia, secondo cui nel mese di ottobre l’indebitamento delle amministrazioni pubbliche ha raggiunto quota 2.289,7 miliardi, registrando così un aumento di ben 5,8 miliardi rispetto al mese precedente. A settembre, infatti, il livello del nostro debito si era attestato a 2.283,7 miliardi.
L’incremento – spiegano gli esperti di Bankitalia nella consueta pubblicazione mensile “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” – ha riflesso il fabbisogno delle Pa e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro. Scarti e premi all’emissione e al rimborso, rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e variazione del cambio hanno invece complessivamente contenuto il debito per 0,4 miliardi.
Stime più ottimistiche arrivano da via Nazionale sul Pil, il nostro prodotto interno lordo, che dovrebbe salire dell’1,6% nel 2017 e dell’1,4% nel 2018, per poi passare al +1,3% nel 2019 e nel 2020. Previsioni positive in ambito macroeconomico riguardano inoltre il mercato del lavoro: secondo il report di Bankitalia, infatti, “nel quadriennio 2017-20 l’occupazione crescerebbe complessivamente di poco oltre il 4%. Il concomitante aumento della partecipazione al mercato del lavoro, attribuibile al miglioramento delle prospettive e al progressivo innalzamento dell’età di pensionamento, comporterebbe una discesa ancora graduale del tasso di disoccupazione, che si porterebbe al 10,5% nel 2020 (da 11,7 nel 2016)”.
A trainare la crescita secondo via Nazionale è soprattutto l’aumento della domanda interna. Proseguono infatti a ritmi sostenuti sia il recupero degli investimenti sia la crescita dei consumi delle famiglie, dovuti all’aumento del reddito disponibile. Una spirale che, secondo la più classica analisi economica keynesiana, determina la crescita della produzione da parte delle imprese e un aumento della domanda di lavoro, che genera maggiore occupazione. A ottobre, infine, sono cresciute di 32,2 miliardi di euro le entrate tributarie contabilizzate, raggiungendo così nei primi dieci mesi del 2017 i 339 miliardi, in aumento dell’1,3 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2016.