Fortunatamente c’è anche chi, unendo passione personale e desiderio di denuncia, ha deciso di fare qualcosa di concreto per attirare le attenzioni dell’opinione pubblica sul problema. Stiamo parlando di Sara Regimenti, Roberta Barbi ed Egilde Verì e della loro “Guida alle librerie indipendenti di Roma”.
“L’idea della guida nasce dal grande amore per la lettura che condivido con le altre due autrici – ci spiega la stessa Verì – abbiamo, perciò, cercato di raccontare ciascuna libreria in modo accattivante, dando molto spazio ai librai”.
Accanto all’intento divulgativo c’è però anche la volontà di evidenziare la difficile situazione che queste realtà stanno vivendo: “A distanza di un anno alcune delle librerie descritte hanno chiuso i battenti- prosegue l’autrice – questo fatto è una sconfitta; siamo convinte che la sopravvivenza delle librerie indipendenti serva a garantire il pluralismo culturale. Le grandi catene propongono, immancabilmente, tutte gli stessi titoli; i piccoli librai vanno invece alla ricerca della “chicca”, anteponendo la qualità alla pubblicità”.
Un’iniziativa che, aldilà dell’amara constatazione, sembra aver smosso qualcosa: “Dopo la pubblicazione della guida – concludela Verì- molti librai romani indipendenti si sono incontrati ed hanno iniziato a fare rete, confrontandosi e discutendo sul da farsi. Pur essendo una piccola goccia in un mare di difficoltà, questa guida se non altro ha avuto il merito di accendere il dibattito sul tema”.
Marcello Gelardini