Il Senato ha respinto la pregiudiziale di costituzionalità al ddl sul biotestamento.
Espresso il voto, subito dopo è iniziata la discussione generale sul provvedimento. Come stabilito ieri dalla Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama alle ore 14:00 scade il termine per la presentazione degli emendamenti. Prima del voto, su richiesta del senatore Roberto Calderoli, c’è stata la verifica del numero legale.
“Sono convinto che il ricorso alle disposizioni anticipate di trattamento sarà molto limitato. Un po’ come è accaduto con la legge sulle nozze gay che coinvolge pochissime persone a dispetto delle attese”. Questa l’opinione di Francesco D’Agostino, presidente emerito del Comitato nazionale di Bioetica, sulla legge in discussione. “Ogni legge – ha spiegato al Corriere della Sera – va messa alla prova pratica per verificare come la prendono i cittadini”. Secondo D’Agostino non è stata la società a richiederla, “è stata legittimamente voluta da un movimento di persone, ma alla massa non interessa. L’uso delle Dat è un fenomeno di nicchia e la fase applicativa lo dimostrerà”.
Il centrodestra cerca in tutti i modi d’impedire l’approvazione del provvedimento mentre sembra confermato il si di M5s. Diversa invece la sorte dello Ius Soli, penalizzato dal calendario dei lavori e caldeggiato in realtà soltanto dagli esponenti della nuova formazione a sinistra del Pd. Da oggi al 22 dicembre, presumibilmente ultimo giorno di vita per il governo Gentiloni, sono 7 i giorni effettivi a disposizione per le votazioni in aula. Tra queste il Senato deve varare il nuovo regolamento, votare i giudici della Corte dei conti, votare la legge di bilancio dopo le correzioni della Camera. Davvero improbabile quindi che si arrivi al voto sullo Ius Soli.