Nuovo sviluppo nell’affare Russiagate. Già indagato dal pool investigativo guidato da Robert Mueller, Jared Kushner, marito di Ivanka Trump, figlia del Presidente Usa Donald Trump, è stato ora interrogato dagli inquirenti. Attualmente Kushner è consigliere dell’amministrazione del suocero. Ed è informato su importanti contatti tra l’ex consigliere nazionale per la sicurezza, Michael Flynn, e l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Sergey Kislyak.
Kushner sarebbe, infatti, stato presente a un incontro che si è svolto nella Trump Tower di New York proprio tra Flynn e Kislyak a dicembre 2016. Donald Trump aveva vinto le elezioni, ma non si era ancora insediato alla Casa Bianca. E l’amministrazione Obama stava per emettere delle sanzioni contro la Russia per via dell’influenza che questo Paese avrebbe esercitato nelle elezioni statunitensi dell’anno scorso.
Ciononostante, la Casa Bianca nega che quell’incontro abbia avuto come argomento alcuno dei temi su cui Mueller sta investigando. Si parlò di stabilire un “canale segreto di comunicazione” tra il futuro governo USA e quello russo sui temi caldi della politica estera di entrambi i Paesi, come per esempio il dossier Siria. Questa è la versione dello staff del Presidente. Un incontro che durò solo 20 minuti e che non produsse alcun risultato visto che poi quel canale non fu aperto, fa inoltre sapere la Casa Bianca.
Kushner è stato interrogato per meno di un’ora. Il suo avvocato ha dichiarato che ha collaborato pienamente a tutte le richieste degli inquirenti.
Ricordiamo anche che Flynn si dimise lo scorso marzo proprio a seguito degli sviluppi del Russiagate. Si scoprì che nello stesso mese di dicembre 2016, quando ancora non era entrato in servizio, aveva avuto telefonate con l’ambasciatore russo rassicurandolo che la politica estera degli Usa sarebbe cambiata una volta che l’amministrazione Trump si fosse insediata. Nelle telefonate fece preciso riferimento, in questo senso, alle sanzioni che Obama stava per emanare. La legge statunitense proibisce a privati cittadini di prendere iniziative di politica estera. Inoltre, Flynn mentì al vicepresidente Usa, Michael Pence, rispetto al fatto di aver esplicitamente parlato con Kislyak delle sanzioni.