“Non ho nulla da dire, parla il mio avvocato”. Queste le parole pronunciate dal sindaco di Mantova Matteo Palazzi, mentre usciva dagli uffici della Procura dopo tre ore di interrogatorio. I pubblici ministeri gli contestano il reato di tentata concussione continuata, ai danni della presidente di un’associazione culturale cittadina. Palazzi, secondo la Procura, per oltre un anno avrebbe chiesto alla donna favori sessuali, minacciando di poter mettere i bastoni tra le ruote all’attività dell’associazione.
L’interrogatorio è andato avanti per tre ore. Il sindaco si è presentato al palazzo di Giustizia accompagnato dal suo legale, e dal suo capo di gabinetto del Comune, Stefano Simonazzi. Ad attenderlo il procuratore capo, Manuela Fasolato, e il sostituto procuratore, Donatella Pianezzi.
Uscendo dall’ufficio della Procura il sindaco si è trovato circondato dai giornalisti, che gli hanno chiesto se abbia intenzione di dimettersi dall’incarico. Palazzi, imbarazzato, ha risposto un generico “non so”.