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Riforma rito abbreviato
niente sconti di pena
per omicidio e stupri

318 sì alla Camera, si astiene FI

Il testo adesso tornerà al Senato

di Antonio Scali29 Novembre 2017
29 Novembre 2017

318 sì, 33 contrari e 30 astenuti. Con questi numeri la Camera ha approvato la legge che modifica il rito abbreviato. La riforma elimina la possibilità di accedere a sconti di pena per alcuni reati come lo stupro e l’omicidio. La proposta di legge di iniziativa parlamentare – primo firmatario e relatore il leghista Nicola Molteni – è stata approvata da centrosinistra, centrodestra e Cinque Stelle. Una maggioranza molto larga come raramente era accaduto nel corso di questa legislatura. Adesso il provvedimento tornerà in terza lettura al Senato.

Ad astenersi sono stati solo i deputati di Forza Italia. Un episodio che potrà portare a qualche frizione in vista dell’alleanza di centrodestra per le prossime elezioni. “Come si fa a parlare di ministri e viceministri o di alleanza se non c’è intesa sul cancellare lo sconto di pena? Se non si è d’accordo su questo non si è d’accordo su nulla”, ha detto chiaramente il leader della Lega Matteo Salvini. In aula l’azzurro Francesco Paolo Sisto ha provato a gettare acqua sul fuoco, spiegando che “l’astensione di Forza Italia non ha nulla a che vedere con lo spirito che anima la proposta ma riguarda la prudenza rispetto al rimedio proposto”.

Sì alla riforma anche da parte di Pd e M5s. David Ermini, che ha tenuto la dichiarazione di voto finale per i dem, ha parlato di riforma “dettata dal buon senso”. Il pentastellato Vittorio Ferraresi in aula ha spiegato che il rito abbreviato attuale “può comportare, per reati anche gravi come gli omicidi, per i quali viene prevista la pena dell’ergastolo, uno sconto di pena di un terzo. Questo, ovviamente, agli occhi di tutti risulta alquanto ingiusto”.

“Nessuno sconto o premio ad assassini e criminali. Questa legge ridà dignità alle vittime di reati efferati e a chi ha subito l’immenso dolore di un crimine violento senza vedere fatta giustizia”, spiega il relatore Molteni. “La certezza della pena e la dignità dei familiari e delle vittime di questi reati gravissimi – ha detto ancora il leghista – non si svendono per abbreviare e non ingolfare i processi”.

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