Ancora un rinvio per il calendario di questa fine legislatura. La riunione dei capigruppo in Senato è stata spostata a giovedì, o forse addirittura alla prossima settimana. Bisognerà ancora aspettare dunque, per conoscere le sorti della legge sullo Ius Soli e di quella sul biotestamento. Per ora la precedenza va alla legge di Bilancio, la cui discussione inizierà in Senato domattina, ancora una volta in ritardo.
Per il biotestamento i numeri ci sono, se verrà confermato l’appoggio che attualmente sembra essere assicurato dal Movimento 5 Stelle. Oltre al Pd, voterebbero sì Mdp e Sinistra Italiana, più qualche singolo da Forza Italia, nonostante la chiusura di Brunetta. La proposta, che languisce da dieci anni tra gli ordini del giorno di Senato e Camera, è stata approvata da quest’ultima lo scorso 20 aprile. Con otto articoli, nel ddl si regola il consenso informato, che impedisce qualsiasi trattamento sanitario non approvato da paziente consapevole, applicando le norme previste dall’articolo 32 e dalla Carta dei diritti del cittadino europeo. Si regolamentano inoltre le DAT, disposizioni anticipate di trattamento, che potranno finalmente essere rilasciate per iscritto ad un fiduciario e permetteranno al paziente di rifiutare l’accanimento terapeutico e di redigere un testamento biologico, avvalorato da un notaio.
A otto anni dalla vicenda di Eluana Englaro, con più di centomila firme raccolte dall’Associazione Luca Coscioni e l’appello di oltre ottanta sindaci da tutta Italia, l’approvazione resta in bilico. Questa mattina, per accelerarne l’iter, si tiene di fronte a Montecitorio una manifestazione spontanea che punta a impedire una nuova rinuncia alla legge per motivi politici, a cui presenzierà anche la moglie di Giorgio Welby. Il Pd ipotizza anche la mossa “canguro”, che prevedrebbe l’accorpamento di tutti gli emendamenti simili e causerebbe, dopo la bocciatura del primo, l’automatica decadenza di tutti gli altri, accorciando di gran lunga le tempistiche.
Diversa la situazione per lo Ius soli. La legge sulla cittadinanza per i minori stranieri rischia di perdere il suo posto proprio in favore del biotestamento. La maggioranza, già fragilissima in Senato, ha ultimamente ricevuto ulteriori stoccate dalle defezioni di Alternativa Popolare e della maggior parte degli esponenti del partito di Verdini, Ala. Compatto il no della destra: il ddl vede la netta contrarietà di Matteo Salvini, che prepara per il fine settimana una manifestazione di protesta. Il Pd marcia da solo, appoggiato solo dalla sinistra radicale. No anche dai Cinque stelle, insoddisfatti dai termini della proposta.
Lo “switch” tra le due leggi diventa così sempre più probabile, insieme alla possibilità che il premier Paolo Gentiloni richieda la fiducia per consentirne l’approvazione. «ll biotestamento e lo Ius soli sono due leggi che abbiamo nel cuore – dice il ministro dei trasporti, Graziano Delrio, ospite da Massimo Giannini – se c’è bisogno di mettere la fiducia credo che il premier prenderà le decisioni giuste». Sulla possibilità di una rinuncia al ddl cittadinanza ribadisce: «Noi non ammainiamo nulla, sono due battaglie di diritti che riguardano bambini e persone malate e noi ci teniamo tantissimo a queste due categorie. Faremo la nostra battaglia fino in fondo e non abbiamo dubbi che vadano perseguite entrambe».