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HomePolitica Centrosinistra, liste divise. Mdp e SI chiudono al Pd “Grasso il nostro leader”

Centrosinistra, liste divise
Mdp e SI chiudono al Pd
“Grasso il nostro leader”

Oggi l’incontro di Fassino con Pisapia

Ma per la Boldrini troppe le differenze

di Siria Guerrieri23 Novembre 2017
23 Novembre 2017

Il presidente del Senato Pietro Grasso durante discussione mozioni sui vertici Consip, Roma 20 giugno 2017. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Ormai è ufficiale: alle prossime elezioni le coalizioni di centrosinistra saranno due. Dall’incontro di ieri tra Piero Fassino, pontiere per i democratici con il mandato di verificare aperture tra gli ex dem, e i rappresentanti di Bersani e Sinistra Italiana è arrivata l’ennesima fumata nera. Del resto Bersani lo ripete da giorni: il Pd renziano “non vuole trattare su quello che per noi è lo scoglio principale, una modifica al Jobs Act che contenga una – almeno parziale – reintroduzione dell’articolo 18”. Proposta su cui Renzi ha posto il niet, anche a costo di perdere la maggior parte dei collegi uninominali: senza un’alleanza con Mdp potrebbero finire in mano alla coalizione di centrodestra o al Movimento Cinque Stelle, come avvertono tutti i sondaggi.

Ieri ad accogliere Fassino all’incontro organizzato in una sala della Camera dei Deputati c’erano solo i capigruppo di Mdp e SI, Maria Cecilia Guerra e Giulio Marcon. Nessun leader di spicco. Segnale inequivocabile che la decisione era già stata presa nei giorni scorsi, e forse addirittura nelle settimane passate, quando il presidente del Senato Pietro Grasso aveva annunciato la sua uscita dal Pd. Perché bersaniani e Sinistra Italiana puntano su una lista guidata dall’ex magistrato di Palermo, con il suo nome sul simbolo. Lo stesso Marcon, uscendo dall’incontro con Fassino, ha lanciato la leadership di Grasso: “Sarà con noi il 3 dicembre all’assemblea nazionale per il lancio della lista unitaria. È il nostro leader”. Provocando la reazione irritata del portavoce della seconda carica dello Stato, che ha rimarcato: “Grasso non ha sciolto alcuna riserva, e non lo farà fino all’approvazione della legge di Bilancio”.

Oggi è previsto l’incontro tra Fassino e i vertici di Campo Progressista. Ma anche la concretizzazione dell’alleanza con il partito dell’ex sindaco di Milano è tutt’altro che scontata. Se Giuliano Pisapia spinge per uno scioglimento delle riserve e l’adesione a una lista unica con i dem, Laura Boldrini invece resta sulle sue posizioni: “Al momento non ci sono le condizioni per poter correre con i democratici”.

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