La Cgil conferma la mobilitazione del 2 dicembre, in risposta alle proposte del governo sull’innalzamento dell’età pensionabile. E non esclude la possibilità di convocare uno sciopero generale. “Valuteremo dopo la manifestazione di sabato 2 dicembre”, ha annunciato questa mattina la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, intervenendo a Radio Anch’io.
Il sindacato di Corso d’Italia contesta in particolare i numeri presentati dal governo nella proposta di accordo. “Non si possono continuare a raccontare bugie: il governo ha ipotizzato che la platea delle persone esonerate da quota 67 anni arrivi a 17-20.000 persone. Ma i nostri conti – ha sottolineato la Camusso – sono diversi: si tratta di circa 4.300 persone”.
Su posizioni opposte la leader della Cisl, Annamaria Furlan, che difende l’intesa raggiunta con il governo sul pacchetto previdenza che sarà inserito nella legge di Bilancio. “I lavoratori e le lavoratrici al riparo dallo scatto sono 25-30 mila, mi pare davvero un buon risultato”, ha commentato la Furlan.
Nel frattempo nel dibattito si è inserita anche la voce della Commissione Europea: il vicepresidente Valdis Dombrovskis, anticipando i contenuti della lettera inviata all’Italia insieme al Commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici, ha dichiarato: “La riforma delle pensioni è necessaria a garantire la sostenibilità a lungo termine del debito italiano. No a marce indietro”.