“Dobbiamo dare una mano a Fassino perché questa frattura possa essere ricomposta”. Parla così questa mattina a ‘Radio Anch’io’ il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. A suo parere la frattura nel centrosinistra non è insanabile. Oggi alle 11,30 è iniziato l’incontro tra Piero Fassino, il vicesegretario del Pd Maurizio Martina e i capigruppo di Si-Possibile Giulio Marcon e di Mdp Maria Cecilia Guerra. Fassino, nelle vesti di pontiere ufficiale del Pd, valuta le disponibilità a costruire una coalizione di centrosinistra.
Il pontiere. “Sino a ora abbiamo acquisito la disponibilità importante di Campo progressista, Verdi, Socialisti italiani, Democrazia solidale, Italia dei valori e sono in corso colloqui con i radicali”. L’ex sindaco di Torino lo ha dichiarato in un’intervista al Mattino. Il lavoro di tessitura della trama del centrosinistra procede “passo dopo passo”.
I nodi dell’incontro. In attesa dell’incontro che si terrà oggi Fassino invita Pierluigi Bersani a ragionare. “Le distanze sono più brevi di quanto si creda. La nostra gente ci chiede unità, non divisione”. Insomma non ci sarebbero “distanze incolmabili tra Mdp e le altre forze che concorrono a comporre la coalizione”. Fassino rilancia i possibili punti di incontro sul tema mercato del lavoro: Jobs act, giovani, tutele per le fasce deboli e investimenti per consolidare la crescita. Lavori in corso anche per cercare la convergenza su politiche ambientali sostenibili, Ius soli, biotestamento e superticket sanitari.
Critiche. “Lo vedranno per ribadirgli quello che diciamo da molto tempo. Impossibile, anche un po’ straniante, chiedere un’alleanza alla sinistra dopo che per quattro anni si è scelto di governare con la destra”. Parla così Nicola Fratoianni, segretario di Si, ai microfoni di ‘6 su Radio 1’. Serve “costruire o meno il consenso attorno a proposte, programmi, idee. Tornare a dare rappresentanza a chi non ce l’ha più” conclude. “Non bisogna rassegnarsi” aveva chiesto in mattinata Orlando. “La sinistra ha fatto molte volte questo errore: sembra una dannazione storica. Con fatica il Pd è arrivato a dire ‘mettiamoci intorno a un tavolo’ riconoscendo anche i limiti di questa stagione. Mi sembra un errore non cogliere questa opportunità”.