Nessuno parla apertamente di rottura o di divisioni ineluttabili. Eppure tutti, sindacati e governo, restano fermi sulle proprie posizioni. Quelle della Cgil sono chiare: senza le modifiche richieste, il sindacato non firmerà l’accordo con il governo sulle pensioni. L’assegno di garanzia per i giovani era già stato era stato concordato a fine agosto nel confronto con i sindacati, ma non se ne ha traccia nella proposta presentata dal governo. Per le lavoratrici con figli, invece, la norma è stata inserita nella Legge di Bilancio, il sindacato non la considera sufficiente.
“Mi auguro che le organizzazioni sindacali condividano lo sforzo che stiamo facendo” ha detto il premier Paolo Gentiloni, ospite oggi all’assemblea degli industriali di Alessandria, Novara e Vercelli Valsesia. “L’adeguamento della pensione alle aspettative di vita è un dato di fatto accettato da tutti. Penso comunque che sia giusto adottare provvedimenti che mostrino attenzione verso talune categorie. Per questo abbiamo lavorato in queste settimane sulle proposte dei sindacati. I risultati ci sono, la speranza è che si possano adottare con il consenso dei sindacati stessi”.
Gli ultimi dati dell’Osservatorio di Confartigianato stimano che per le famiglie e i giovani la spesa pubblica italiana si ferma a 25,2 miliardi, pari al 3% della spesa totale della PA (rispetto al 3,7% della media Ue) e all’1,5% del Pil (rispetto all’1,7% della media Ue).
Per ora è gelo tra Cgil e Governo, che può puntare a siglare l’accordo con gli altri due principali sindacati: Cisl e Uil. Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo infatti, si sono mostrati più possibilisti. La prima ha parlato di “risultati importanti”, mentre il secondo, pur restando convinto della priorità a tutelare donne e giovani, vorrebbe mantenere allo stesso tempo l’unità sindacale.