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Putin guarda alle elezioni in Italia

Russiagate europeo
Putin guarda all'Italia
in vista delle elezioni

L'allarme lanciato dall'Atlantic Council

Presunte interferenze anche nella Brexit

di Marina Lanzone16 Novembre 2017
16 Novembre 2017

epa06331847 Russian President Vladimir Putin holds a telephone conversation with leaders of the self-proclaimed republics, Donetsk People's Republic (DPR) and Luhansk People's Republic (LPR), in the Kremlin in Moscow, Russia, 15 November 2017. President Putin discussed with the two leaders Ukrainian politician Viktor Medvedchuk's proposal on swapping captives between Ukraine and the self-proclaimed republics. EPA/ALEXEI DRUZHININ / SPUTNIK / KREMLIN POOL

Dopo le elezioni negli Stati Uniti, anche il Vecchio Continente sembra essere tornato nelle mire di Mosca. Tra i paesi coinvolti ci sarebbero Italia (prossima alle elezioni), Spagna e Gran Bretagna. L’allarme è stato lanciato in un rapporto del think tank statunitense Atlantic Council.

L’avvicinamento alla Russia sarebbe cresciuto in Italia, così come negli altri paesi europei, con il lungo periodo di crisi economica che ha favorito l’avanzata dei populismi. La relazione cita Lega Nord e Movimento 5 Stelle tra i partiti che hanno appoggiato in diverse occasioni il Cremlino. «All’interno dei movimenti anti-establishment italiani – si legge nel rapporto – Putin è diventato un potente simbolo nell’ambito della battaglia contro il globalismo». E non solo: è modello nella lotta contro l’Unione Europea e le élite occidentali.

Ma lo stesso rapporto specifica che i primi legami tra Italia e Russia risalgono a molto  tempo prima: già dagli anni ’90 alcuni intellettuali della destra radicale e neofascista entrarono in contatto con gli ultranazionalisti russi. Questa rete si sarebbe intensificata nel 2012-2013, quando Mosca era a caccia di consensi per la crisi in Crimea e Ucraina. Solo ora, in occasione delle politiche, potrebbe portare frutti.

Proprio ieri, inoltre, due giornali inglesi, The Guardian e Times, hanno parlato di presunte interferenze di Mosca anche nella questione Brexit. Hanno citato uno studio portato avanti dall’Università di Edimburgo, in Scozia, che ha individuato 419 account Twitter gestiti da presunti troll, da cui risultano essere partiti circa 45mila messaggi negli ultimi due giorni della campagna referendaria. L’ipotesi era già stata sollevata da alcuni sostenitori del Remain, ma negata più volte dal Governo londinese. Questi profili, che fanno parte della lista dei 2700 del Russiagate americano, sarebbero legati alla Internet Research Agency (Ira). L’agenzia con sede a San Pietroburgo è citata da alcuni media come una “fabbrica di troll”.

Si ipotizza che l’attacco di Theresa May al presidente Vladimir Putin, in un discorso al banchetto annuale del Lord Mayor di qualche giorno fa, sia collegato proprio a questo studio, di cui la premier doveva essere a conoscenza già dallo scorso lunedì.

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