Avrebbe intrattenuto contatti con Wikileaks per dieci mesi nel periodo della campagna elettorale. Donald Trump Jr., figlio maggiore del presidente degli Stati Uniti, è ora nell’occhio del ciclone per dei messaggi diretti scambiati tramite Twitter con l’organizzazione di Julian Assange.
A rivelarlo, uno scoop della giornalista Julie Ioffe sulla rivista The Atlantic, che ha condotto un’inchiesta sui documenti che Donald Junior aveva consegnato alle Commissioni Inquirenti del congresso nell’ambito dello scandalo Russiagate. È stato lo stesso figlio maggiore del Presidente a confermare l’indiscrezione pubblicando tutti gli scambi di messaggi che sarebbero cominciati due mesi dopo la divulgazione, da parte di Wikileaks, dei documenti che gli hacker russi avevano rubato a Hillary Clinton. Intanto il Dipartimento di Giustizia guidato da Jeff Sessions sta valutando la nomina di un secondo procuratore generale oltre a Robert Mueller per indagare su altri temi spinosi, tra cui eventuali violazioni della Fondazione Clinton e la vendita di una società di uranio alla Russia nel 2010, quando Hillary Clinton era segretario di Stato.
Nel frattempo, l’avvocato di Trump Jr. si dice per nulla turbato dai recenti avvenimenti: «Possiamo dire in piena fiducia che non siamo preoccupati da questi documenti e dalle domande che possono suscitare, alle quali sono già state date risposte nelle sedi appropriate».