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Trasporti: “In futuro
dipenderemo dal petrolio”
L’analisi dell’esperto

Il presidente Nomisma Energia Tabarelli

Interviene ai microfoni di Lumsanews

di Valerio Toma13 Novembre 2017
13 Novembre 2017

DAVIDE TABARELLI NOMISMA ENERGIA

Il 94% fabbisogno energetico dei trasporti è ancora soddisfatto dal petrolio. Una domanda destinata a diminuire in vista delle nuove tecnologie?

 “Nei prossimi vent’anni non cambierà granché. È il frutto della diffusione su scala mondiale di prodotti di massa: milioni e milioni di veicoli, che dipendono dai derivati petroliferi. Nel futuro ci sarà sempre il petrolio, solo che sarà prodotto in modo più efficiente. La decarbonizzazione dei trasporti è molto difficile quasi impossibile.”

 

Le proiezioni future prevedono una crescita sostanziale della domanda di gas. Un fattore positivo per la riduzione delle emissioni nei trasporti?

“Io sposo completamente la posizione della Fiat. Ed è quella di scegliere per il metano. Quando utilizziamo il gas naturale, si omette quasi il 35% di co2 in meno rispetto ai derivati del petrolio. Il problema che anche la Fiat ha mollato un po’ la presa, anche se l’Audi e le auto tedesche, leader mondiali, hanno lanciato nuovi modelli a metano. Sicuramente è poco, rispetto allo strapotere del petrolio di oggi.”

 

Cosa ne pensa dei biocarburanti, possono essere una soluzione alla decarbonizzazione?

“Sono cresciuti tantissimo negli ultimi vent’anni.  Però è triste riportare ad esempio che la Mossi Ghisolfi sta attualmente fallendo.  Questi biocarburanti vengono fatti con alimenti. Ritengo che il loro utilizzo sia uno spreco assurdo. La Exxon sta invece investendo molto sulle alghe. Non sarà facile ottenere risultati concreti, ma bisogna provarci.”

 

Qual è secondo lei la strategia migliore per garantire una mobilità a basse emissioni?

“Bisogna rendere le nostre città più vivibili e migliorare la mobilità delle auto nelle città. L’ibrida sta facendo già tantissimo, però bisogna continuare a lavorare sui modelli diesel, che in termini di emissioni per chilometro stanno facendo tantissimo. Non demonizziamo troppo le auto diesel e benzina. Non bisogna avere posizioni troppo integraliste, manteniamoci sul realismo.”

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