Mentre Roberto Spada attende da Regina Coeli l’udienza di convalida del fermo, che lo vede indagato per lesioni e metodo mafioso dalla Procura di Roma, la sindaca della Capitale rilancia per domani ad Ostia una “marcia della legalità”, per rispondere all’aggressione del giornalista di Nemo da parte dell’esponente del clan. Ieri Virginia Raggi in un’intervista al Fatto Quotidiano ha colto l’occasione per rilanciare il suo appello: “Partecipare a una grande manifestazione, senza alcuna bandiera politica, grazie alla quale le istituzioni e i cittadini diranno con forza il proprio no alla criminalità”.
Dice sì alla marcia Pietro Grasso, presidente del Senato, annunciando che aderirà idealmente anche alle altre manifestazioni di Libera e della Fnsi, che si terranno nei prossimi giorni ad Ostia, e sottolineando la necessità che “Politica, istituzioni, giornalisti e cittadini marcino uniti contro ogni aggressione, attacco alla libera informazione e ogni forma di criminalità”. Una risposta positiva arriva anche da parte della presidente della Camera Laura Boldrini, che difende il “diritto-dovere dei cronisti a fare in sicurezza il loro lavoro al servizio della collettività”. Lo stesso messaggio di sostegno che non tarda a giungere anche da parte di Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione d’inchiesta sulle banche, Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, e da Forza Italia. Boccia la manifestazione invece, il Pd di Roma, che definisce l’iniziativa del M5S “un atto strumentale al ballottaggio”.
Sulla stessa linea rilancia Matteo Orfini, presidente del Pd Nazionale ed ex commissario del partito romano, nel corso di un’intervista al Fatto: “Non si mettono bandierine su cose come queste. La sindaca dovrebbe aderire alla manifestazione unitaria indetta dalla Fnsi, anziché convocarne una tramite il blog di Beppe Grillo. Se vuole unire da sindaca tutti i romani, non adoperi un portale di propaganda politica”.
E sul clima che si respira in questi giorni ad Ostia interviene anche la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi, che dichiara: “È grave che tutto questo stia succedendo in una realtà che non è semplicemente un quartiere di Roma. Una realtà, più grande di Reggio Calabria, dove ci sono le mafie.”