La presidente del Consiglio di vigilanza bancaria della Banca centrale europea, Danièle Nouy, questa mattina nel corso di un’audizione al Parlamento europeo, ha risposto in merito alle competenze della stessa Bce sulla questione degli Npl, i “non performing loans”, ovvero i crediti deteriorati delle banche che i debitori non riescono più a ripagare regolarmente o del tutto.
Ieri, infatti, un servizio giuridico dell’Europarlamento si era espresso in merito, affermando che non spetta alla Banca centrale adottare l’Addendum sui crediti deteriorati. Nel documento, si precisava che, nella sua attuale formulazione, l’Addendum fissa regole generali legalmente vincolanti applicabili a tutte le banche e quindi «la Bce non ha la competenza per adottarlo».
Questa mattina la responsabile del meccanismo unico di vigilanza, noto con l’acronimo Smm (Single Supervisory Mechanism) ha invece dichiarato che il tema «ricade all’interno del mandato di supervisione e nei poteri della Bce», aggiungendo poi che l’approccio della Banca centrale è stato sostenuto sia dall’Eurogruppo che dalla Commissione europea che ne ha confermato l’interpretazione. La Nouy ha tuttavia sottolineato che una decisione definitiva non è stata ancora presa e che la Bce «terrà in considerazione con cura tutti i commenti ricevuti» prima di finalizzare la bozza di addendum.
Sulla questione è però intervenuto anche Roberto Gualtieri, presidente della commissione problemi economici del Parlamento europeo, che ha ribadito come il piano della Bce sui crediti deteriorati vada «al di là delle prerogative dell’Smm». Gualtieri ha auspicato lo spazio per un miglioramento e che l’istituto di vigilanza consideri l’input dell’Eurocamera.
Il botta e risposta sulle competenze in materia potrebbe anche portare la Bce – come ha detto la stessa presidente Nouy – a far slittare l’entrata in vigore dell’addendum che riguarda proprio le linee guida sulla gestione degli Npl. Si prevede, infatti, una calendarizzazione per la copertura dei crediti in default a parte dal gennaio del 2018, ma la decisione finale, come ha precisato la Nouy, «dipende dal board».