È iniziato questa mattina il processo nel quale si chiariranno le responsabilità del politico radicale Marco Cappato nella morte di dj Fabo. L’accusa è quella di aver aiutato Fabiano Antoniani a suicidarsi in una clinica Svizzera. In aula verrà proiettata la videointervista rilasciata da Fabo alla trasmissione ‘Le Iene’. Intanto l’associazione Luca Coscioni ha promosso una campagna di donazioni con l’hashtag #ConCappato.
Il processo. Al tribunale di Milano si è svolta questa mattina l’ammissione delle prove testimoniali e documentali davanti alla Corte d’Assise presieduta da Ilio Mannucci Pacini. Il processo potrebbe essere rapido: la sentenza è attesa già tra gennaio e febbraio, dopo le due udienze del 4 e del 13 dicembre. In queste saranno ascoltati pochi testimoni, tra i quali il medico-anestesista Mario Riccio, che seguì il caso Welby, la madre e la fidanzata di Antoniani, oggi non presenti in aula.
I pubblici ministeri Tiziana Siciliano e Sara Arduini, avevano chiesto nei mesi scorsi di archiviare l’inchiesta su Cappato, scattata dopo la sua autodenuncia. Di altro avviso il giudice per le indagini preliminari Luigi Gargiulo, che ha ordinato l’imputazione coatta: prospettando a Dj Fabo la dolce morte in Svizzera, Cappato non solo lo avrebbe aiutato a morire ma ne avrebbe rafforzato il “proposito suicida”. Il radicale ha scelto il rito immediato.
Cappato in aula. “Sarà un’occasione pubblica di verifica per le persone che soffrono, i malati terminali, ma anche per chi vuole vivere, su quali sono i diritti di scelta sull’interruzione delle sofferenze”. Lo ha dichiarato Cappato ai cronisti dopo la breve udienza. All’esterno di Palazzo di Giustizia, i Radicali Italiani hanno organizzato oggi un presidio a sostegno del loro esponente. “I giudici in Italia sono costretti a sopperire all’immobilità del legislatore” ha spiegato Filomena Gallo, segretario dell’associazione Luca Coscioni, per ”l’assenza di leggi specifiche sul tema del fine vita”.
Il video. La prima udienza di fronte alla Corte d’Assise si apre con le immagini dolorose con cui le Iene hanno raccontato la lunga agonia di dj Fabo. Lo hanno chiesto e ottenuto difensori di Cappato. Il video intende mostrare le condizioni fisiche in cui si trovava il deejay e l’agonia a cui sarebbe andato incontro nel morire senza supporto medico-farmacologico. Di li a poco l’esponente dei Radicali avrebbe accompagnato Fabo a compiere il suicidio assistito in Svizzera.
La campagna web. L’associazione Luca Coscioni ha dato il via sul web ad una campagna di supporto nei confronti di Cappato, tesoriere dell’associazione, con l’hashtag #ConCappato. “Una chiamata civile ai cittadini italiani che vogliono essere liberi” e “una battaglia di tutti” la definiscono. Si tratta di un sostegno sia simbolico, con messaggi sui social, che concreto, con donazioni sul sito concappato.associazionelucacoscioni.it per pagare le spese legali.