I carabinieri di Roma stanno eseguendo, fin dalle prime ore di questa mattina, un’operazione straordinaria nel campo nomadi di via di Silone, dove vivevano i due giovani rom arrestati per lo stupro di due ragazze di quattordici anni. Gli agenti stanno effettuando delle perquisizioni alla ricerca di droga, armi e refurtiva, oltre che controlli su alcune persone sottoposte a misure restrittive.
Intanto ieri nell’istruttoria al carcere di Regina Coeli è stato deciso che i due uomini arrestati, Mario Seferovic e Maikon Halilovic, rimarranno in detenzione dopo l’interrogatorio a cui sono stati sottoposti dal giudice per le indagini preliminari. Entrambi gli uomini, di 20 anni, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e continuano a professarsi innocenti. Il primo è ritenuto responsabile dei due stupri risalenti allo scorso maggio, il secondo è invece accusato di aver fatto da palo mentre l’altro violentava le ragazze.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, i due avrebbero portato le giovani in una zona boschiva in zona Collatina, le avrebbero minacciate di morte, costringendole così a farsi legare e poi si è consumata la violenza sessuale. La denuncia è avvenuta solamente dopo mesi, ma le indagini dei carabinieri della stazione di Roma Tor Sapienza, coordinate dalla Procura di Roma, hanno portato all’identificazione dei due nomadi e il gip ha poi emesso l’ordinanza di custodia cautelare.