Asterix e Obelix in viaggio su una biga a forma di gallo tra le buche di Roma. Torna con una trama esilarante il fumetto principe e monumento della cultura popolare francese, concepito dal geniale autore di testi René Goscinny e dal disegnatore Albert Uderzo, che inventarono l’epopea dei Galli nel 1959. Il 37esimo album della saga, il terzo ideato dalla sceneggiatura di Jean-Yves Ferry e dalla matita di Didier Conrad dopo l’addio alle tavole di Uderzo, è un cocktail di personaggi divertenti e qualche riferimento all’attualità. La principale novità è rappresentata dal fatto che, per la prima volta, una storia è ambientata in Italia. In Asterix e la corsa d’Italia la penisola è protagonista, da Monza a Napoli, e rappresenta un omaggio alla vita di Uderzo, nato in Francia da genitori italiani, che non ha fatto mistero di sentirsi francese ed italiano insieme.
Nell’album Asterix e la corsa d’Italia tutto comincia dalle buche nelle strade di Roma, un tempo il vanto dell’impero. In una tumultuosa seduta del Senato il potente e corrotto Lactus Bifidus viene accusato di finanziare le sue orge a base di tiramisù, con i fondi destinati alla manutenzione. Lui glissa e risponde improvvisando l’annuncio di una grande corsa attraverso la penisola, aperta a tutti i popoli del mondo conosciuto, per dimostrare l’eccellenza assoluta delle strade imperiali. Giulio Cesare approva l’idea ma a patto che a vincere sia un romano. Il piano verrà ovviamente fatto saltare dall’intervento di Asterix e Obelix, che decidono di partecipare alla corsa d’Italia. Una novità rilevante è il ruolo di Obelix che cambia significativamente: sarà lui infatti a guidare la biga nelle avventure del viaggio lungo la penisola.