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HomeEsteri Trump riapre ai rifugiati. Il nuovo ordine esecutivo dopo lo stop del travel ban

Trump riapre ai rifugiati
ma controlli più severi
per i paesi musulmani

Gli Usa hanno varato un nuovo decreto

dopo lo stop del discusso "travel ban"

di Massimiliano Venturini25 Ottobre 2017
25 Ottobre 2017

Donald Trump a sorpresa riapre le porte degli Stati Uniti ai rifugiati. Lo ha reso noto l’amministrazione americana, durante una conference call con la stampa. Dalla mezzanotte di martedì quindi è ufficialmente scaduto lo stop all’accoglienza dei rifugiati varato quattro mesi fa con il più generale ‘travel ban’, e parzialmente bloccato dalla magistratura americana.

Sono previsti controlli più stringenti sulle domande di ingresso e anziché indicare, come nella precedente versione, l’elenco dei Paesi “pericolosi” (relativo ai cittadini di Siria, Libia, Iran, Yemen, Ciad, Somalia, Corea del Nord e Venezuela) più genericamente ora nel decreto si parla di Paesi “ad alto rischio” .

Secondo le ong si tratta di Egitto, Iran, Iraq, Libia, Mali, Corea del Nord, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Siria e Yemen. Tranne la Nord Corea, sono tutti Paesi musulmani e in passato i luoghi d’origine della maggior parte dei rifugiati negli Usa.

I rifugiati di questi 11 paesi subiranno rinvii per altri 90 giorni nell’esame delle loro richieste di accoglienza, per consentire controlli più stringenti. Saranno raccolti dati biografici sugli aspiranti rifugiati, esaminati i loro post sui social, le frequentazioni, i luoghi di lavoro e tutto ciò che sarà ritenuto rilevante.

Per approvare l’accoglienza dei rifugiati, gli ufficiali federali dovranno poter dimostrare che il loro ingresso è nell’interesse nazionale. Funzionari anti-frode saranno inoltre inviati nei centri di valutazione delle pratiche dei rifugiati all’estero. “La sicurezza del popolo americano è la più alta priorità del governo”, ha commentato il segretario ad interim per la Sicurezza interna, Elaine Duke.

Il nuovo ordine si accompagna a un netto taglio delle quote di ammissione dei rifugiati. L’ex presidente Barack Obama aveva fissato il tetto degli arrivi per l’anno fiscale fino al 30 settembre 2017 a quota 110mila. Trump dopo il suo insediamento, anche in vigenza del blocco degli ingressi, l’ha più che dimezzato a 53mila e per il 2018 ha fissato la soglia massima a 45mila.

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