Roma ancora non ha sconfitto il problema dell’immondizia per le strade, e così l’aiuto inaspettato viene chiesto da parte di Ama, l’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti della Capitale, alle 332 diocesi della città. Dai meeting per l’informazione alle isole ecologiche per la raccolta differenziata, sono tante le proposte di Ama.
“La nostra ipotesi di partenza – spiega Alberto Di Vincenzo, responsabile del progetto dell’Ufficio Ama “Grandi produttori” – è quella di individuare alcune parrocchie, possibilmente in ogni singola prefettura, che siano disposte a ospitare una sorta di «domus» dove posizionare contenitori di varie capienze destinati a più materiali post-uso, in luoghi che siano accessibili con mezzi adeguati”.
Il progetto è ancora in fase embrionale, ma l’arcivescovo Anfelo De Donatis, alla guida del Vicariato di Roma, si è espresso favorevolmente.
Proprio ieri sera la Curia romana si è mossa verso questo progetto, con il meeting “Amare Roma” organizzato dal Vescovo ausiliare della Capitale Gianrico Ruzza, ed indirizzato a tutte le parrocchie del centro storico dell’Urbe. L’obiettivo è capire come le parrocchie possano contribuire a farsi carico dei tanti problemi che assillano la vita quotidiana e la convivenza dei rioni e dei quartieri centrali della Capitale.
Giovanni Savignano, anche lui dell’ufficio “grandi produttori” di Ama, spiega che “le parrocchie sono punti di aggregazione dove la presenza di organizzazioni e gruppi caratterizza il vissuto quotidiano. Raggiungere con una adeguata proposta sulla raccolta differenziata questi luoghi e queste persone significa poter arrivare a una quota consistente di popolazione”.
La città produce anno circa 740.000 tonnellate di immondizia, di cui 215.000 vengono raccolte in maniera differenziata, il 43% della quota totale.