Decine di ettari di verdi a fuoco. In Piemonte, anche a causa di una rara siccità autunnale, è stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi. Nel Torinese, la Valle di Susa continua a bruciare dopo l’incendio, scoppiato ieri a Bussoleno, dove le fiamme hanno raggiunto quasi i due metri d’altezza. Nella zona, continuano ad operare i Canadair e alcuni elicotteri.
I Vigili del fuoco, Regione Piemonte e Corpo Aib Piemonte, con l’aiuto della flotta aerea regionale e nazionale, stanno intervenendo anche nel Biellese e nel Cuneese. Oltre alla Val Sutra e alla Valle di Susa, i Comuni interessati dall’incendio sono Bussoleno, Giaveno, Rubiana, Pietraporzio e Sambuco.
Per la Coldiretti, questi ultimi anomali incendi sono solo “la punta dell’iceberg”. Dall’inizio dell’anno, infatti, sono stati circa 140mila di ettari di bosco bruciati, il triplo del 2016. Specificamente, in Piemonte, la pioggia è diminuita del 98% nella prima decade di ottobre e la media annuale delle precipitazioni è risultata comunque molto bassa, fatta eccezione per febbraio. “Ci vorranno almeno 15 anni – aggiunge Coldiretti – per ricostruire i boschi andati a fuoco, con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo”.