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HomeCultura Murales, un giudice dirà se sono arte da proteggere

5 Pointz, dopo demolizione
continua la lotta dei writer
Si procederà per vie legali

Gli artisti denunciano il proprietario

il tribunale deciderà su tutela legale

di Michela Eligiato19 Ottobre 2017
19 Ottobre 2017

Un processo senza precedenti. A New York, infatti, si deciderà se i graffiti sono o meno una forma d’arte degna di essere posta sotto la protezione da parte della legge. Oltre 20 artisti, autori dei murales di 5Pointz, gli edifici di Long Island City, nel Queens, hanno fatto causa al proprietario dello stabile, che l’ha demolito. Al termine della battaglia legale, sapremo se le loro opere potranno essere considerate una forma d’arte e quindi poste sotto la protezione di norme federali.

Tutto è iniziato nel 1993, quando la zona era in mano alla criminalità e i proprietari Jerry e David Wolkoff, hanno permesso a un gruppo di artisti di strada di decorare le pareti esterne con una serie di murales. 5Pointz è così diventata una meta turistica in grado di attirare migliaia di visitatori. Infatti per quasi vent’anni il quartiere è stato considerato il cuore della street art della Grande Mela, che ha permesso a Long Island City di riscattare il nome di “quartiere malfamato”. Ma poi il Queens ha perso gran parte del suo vantaggio, e i Wolkoff hanno deciso di andare avanti con lo sviluppo di due grandi grattacieli di lusso, al posto del vecchio edificio.

Gli edifici di Long Island City, dove per 20 anni si è potuto disegnare legalmente sui muri

Alcuni artisti che hanno contribuito a lavorare a 5Pointz sostengono che l’imbiancamento dell’edificio e la successiva demolizione nel 2014 è stata una violazione degli accordi, poiché gli artisti non sono stati in grado di recuperare le loro opere, non avendo il preavviso dei novanta giorni, per portarle nei musei.

5 Pointz, New York, dettaglio di un graffito

In una prima istanza al tribunale, i writer avevano chiesto ai funzionari di New York di attribuire agli edifici lo status di Landmark, ovvero di monumento cittadino, ma il tentativo è andato a vuoto. Gli artisti, però, hanno perseverato nella battaglia e si sono appellati al Visual Artists Rights Act, un codice che tutela i diritti degli artisti quando la proprietà dell’autore non coincide con quella materiale. Proprio come accade nel caso dei murales realizzati su case private. La normativa prevede tuttavia diverse limitazioni, a partire dal fatto che le opere devono avere un «valore riconosciuto».

Il New York Times, che si è occupato della vicenda, sottolinea come il processo probabilmente verterà intorno a una semplice domanda: l’arte è più preziosa di una costruzione? Il giornale newyorkese ricorda anche che i Wolkoff hanno tratto profitto dai graffiti, sia negli anni ’90 sia ora che hanno ricostruito l’intero comprensorio. L’interior design delle due torri sta infatti incorporando opere d’arte nei suoi spazi comuni, nonché il logo 5Pointz sopra la reception, disegnato proprio dagli artisti.

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