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HomeEconomia Ilva, lo sciopero continua fra gli operai a Novi Ligure. Il sindaco scrive a Calenda

Ilva, sciopero a Novi Ligure
contro i 54 licenziamenti
Il sindaco scrive a Calenda

Usb: “Nazionalizzarla unica soluzione”

Ma De Vincenti conferma la cessione

di Giordano Contu19 Ottobre 2017
19 Ottobre 2017

Gli operai dell'Ilva di Taranto manifestano dopo la proclamazione dello sciopero in conseguenza della decisione dell'azienda di sospendere l'attivit?? dopo i nuovi arresti e i provvedimenti di sequestro dei prodotti finiti e semilavorati, 27 novembre 2012. ANSA/RENATO INGENITO Workers of the Ilva Taranto protest after the proclamation of the strike as a result of the company's decision to close the plant, 27 November 2012. The company has decided to close after yet another judicial measure against the old and new vertices and the seizure of all products. ANSA/RENATO INGENITO

Ancora braccia incrociate a Novi Ligure per scongiurare i 54 esuberi. Gli operai dello stabilimento piemontese continuano la protesta contro il nuovo piano industriale presentato da ArcelorMittal Investco sull’acquisizione dell’Ilva.

La mobilitazione. “La risposta alla protesta è buona” spiega Mirko Oliaro, segretario provinciale di Fiom Cgil Alessandria. “In circa duecento fra operai e impiegati stiamo presidiando le portinerie. In attesa dell’arrivo di lavoratori e Rsu di altre fabbriche della provincia, anche loro solidali con noi”. Lo sciopero odierno dura 8 ore ed è spalmato su tre turni. Al termine del corteo per le strade di Novi ligure è previsto l’intervento, tra gli altri, del coordinatore nazionale Fiom per la siderurgia Mirco Rota. I rischi nello stabilimento novese sono sia contrattuali, a causa dei tagli in busta paga, che occupazionali, per i 54 operai in esubero. “Si gioca una partita vitale per l’occupazione e le condizioni di lavoro nel sito cittadino. Per noi non esistono esuberi. Tanto meno esternalizzazioni o riassunzioni con contratti a perdere diritti acquisiti” spiega Oliaro.

Lettera a Calenda. Il sindaco Rocchino Muliere ha inviato nei giorni scorsi una lettera al ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda. Il documento esprime la forte solidarietà dopo l’incontro in Comune con i sindacati, gli enti locali e i parlamentari del territorio. La mobilitazione piemontese segue quella dello scorso 9 ottobre. In quella data lo stesso ministro Calenda aveva annullato il tavolo con Arcelor Mittal che aveva prospettato 4 mila esuberi e il taglio di garanzie salariali e contrattuali.

Ieri si erano mobilitati gli operai dello stabilimento Ilva di Taranto. “Bisogna nazionalizzare. Mittal non è la soluzione per l’Ilva di Taranto”. È l’invito rivolto dal coordinatore provinciale del sindacato Usb, Franco Rizzo, al ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti. La cessione dell’Ilva alla cordata formata da ArcelorMittal e Marcegaglia non si interromperà ha assicurato ieri, in serata il ministro.

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