“Non è vero che non siamo intervenuti sulle pensioni. Ci sono misure come l’ape sociale e l’ape donna che introducono elementi per le persone che ne hanno più bisogno”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, rispondendo alle critiche sul mancato intervento previdenziale nella manovra varata ieri dal governo.
Il sistema pensionistico italiano, ha detto il ministro, “è uno dei più equi d’Europa, con questa legge di bilancio l’equità e l’inclusione sono rafforzati. E’ una legge per la crescita inclusiva”, ha precisato ancora, citando per esempio le risorse a favore del Rei, il reddito di inclusione essenziale per la lotta alla povertà.
Netta la contrarietà della leader Cgil Susanna Camusso. Nella nuova manovra da 20,4 miliardi – ha fatto notare – é da rilevare l’assenza di un intervento sull’età del pensionamento, come invece avevano richiesto i sindacati in sede di negoziato sulla fase due della Riforma Pensioni, e che oggi valuteranno “come reagire” , senza escludere manifestazioni, secondo le parole
“C’è una legge concordata in sede Ue che tiene conto dell’allungamento delle aspettative di età”, replica sul punto il titolare del Ministero di Via XX Settembre – ma ci sono anche “molti meccanismi introdotti per affrontare la questione, come per i lavori usuranti che hanno diritto ad andare in pensione prima”. Nessuno stop quindi all’elevamento dell’età pensionabile a 67 anni, a partire dal 2019.
Novità in vista sull’Ape social, con una serie di misure che agevolano le donne: è previsto infatti uno sconto di sei mesi per ogni figlio sul requisito contributivo, fino a un massimo di due anni (quindi a una donna con quattro figli bastano 28 anni di contributi).
Potranno accedere all’anticipo pensionistico anche i lavoratori a contratto che si presentino con i requisiti in regola alla scadenza dell’ultimo contratto a termine: devono cioè aver cumulato almeno 18 mesi di contratti di lavoro negli ultimi tre anni.