Questa notte aerei americani e sudcoreani hanno sorvolato i cieli della penisola coreana per simulare un attacco dall’alto sul mar del Giappone. È l’ultima prova di forza verso il Nord.
È la prima volta che le forze aeree americane, sudcoreane e giapponesi svolgono prove congiunte. L’obiettivo è quello di affermare la “presenza continua” nell’area indo asiatica sull’oceano Pacifico per “la tutela della sicurezza e della stabilità regionali”. I 2 bombardieri americani B-1B e i jet militari di Seul F-15K hanno effettuato alcune prove di tiro. L’esercitazione si è svolta fra le 20:50 locali (le 13:50 in Italia) e le 23:30, prima sul lato orientale della Corea del Sud, poi sul versante occidentale, sopra il mar Giallo che bagna le coste della Cina e del Giappone. In base agli accordi siglati tra le parti, le operazioni andranno avanti ha comunicato l’agenzia sudcoreana Yonhap.
Intanto la Corea del Nord starebbe preparando un lancio di razzi a corto raggio per la settima prossima. Lo riferisce l’Ansa: militari sudcoreani e americani hanno rilevato il trasporto di 30 razzi Scud verso l’impianto di Nampo, sulla costa occidentale. La data non è casuale: il 18 ottobre inizia il 19esimo congresso del Partito comunista cinese. Il rischio è concreto per analisti militari americani. “La Corea del Nord può colpire più facilmente che in passato” scrive l’americano Wall street journal, grazie alle batterie di missili anti-aerei KN-06 in grado di abbattere aerei fino ad una distanza di 150 km.
La crisi coreana è stata al centro dell’incontro fra il presidente americano Donald Trump e i membri del Consiglio per la sicurezza nazionale. Il ministro della Difesa James Mattis ha illustrato le ”opzioni per rispondere a eventuali aggressioni e prevenire minacce agli Stati Uniti e ai loro alleati”. Secondo un’esclusiva della tv americana Nbc, una fonte “seduta attorno al tavolo” riferisce che Trump vorrebbe decuplicare l’arsenale nucleare’, mentre i generali presenti hanno provato a spiegare che sarebbe una mossa illegale.
Sempre la Nbc sostiene che il presidente Kim Jong-un sta puntando molto sulla cyberguerra. Un dossier della compagnia di sicurezza informatica FireEye rivela che gli hacker nordcoreani starebbero cercando di infiltrarsi nei sistemi delle compagnie del settore energetico statunitensi con l’obiettivo di creare il caos.