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Catalogna, a Barcellona
gli Unionisti in piazza
contro la secessione

Rajoy ai manifestanti: "Non siete soli"

Puigdemont domani al Parlamento catalano

di Giulia Turco09 Ottobre 2017
09 Ottobre 2017

Erano 350 mila secondo la polizia, quasi un milione secondo gli organizzatori. Un’enorme folla quella che ieri ha invaso le piazze e le strade del centro di Barcellona, per opporsi ai piani del presidente catalano Carles Puigdemont di proclamare, forse già martedì, l’indipendenza della regione.

A migliaia gli striscioni e le bandiere dai colori spagnoli per inneggiare all’unità del Paese, durante quella che è stata una vera e propria marcia contro la secessione. “Basta, recuperiamo il senno”, è stato lo slogan della giornata, organizzata su iniziativa di Societat Civil catalana, la piattaforma contro l’Indipendenza, a cui hanno aderito sostenitori di Ciudadanos così come del partito popolare di Rajoy. In prima fila anche il premio Nobel per la letteratura Mario Vargas Llosa che più volte si è pronunciato contro i secessionisti.

Nella giornata di ieri Pablo Iglesias, leader di Pomedos favorevole all’Indipendenza, è stato contestato da numerosi contestatori con urla e fischi alla stazione di Barcellona Sants, mentre prendeva un treno per Madrid. Nel frattempo sui social spopolano gli slogan contro i protagonisti del referendum, come “Puigdemont in prigione”, o “Trampero traditore”, riferito al capo della Polizia Catalana Mossos d’Esquadra, indagato per sedizione.

Nel fine settimana non sono mancati però gli appelli al dialogo. Nella giornata di sabato infatti, numerose piazze spagnole, da Girona a Barcellona, hanno ospitato la “marcia bianca”: migliaia di persone vestite di bianco chiedevano proprio di fermarsi a riflettere. “L’unità non è negoziabile, sotto ricatto non si può costruire nulla”, dichiara Mariano Rajoy.

Intanto, il presidente della Generalitat non ha accennato a fare a passi indietro e ha dichiarato che si pronuncerà al Parlamento catalano domani, quando potrebbe esporre la Dichiarazione Unilaterale d’Indipendenza.

Nel frattempo, in una lettera inviata al ministro degli Interni spagnolo Juan Ignazio Zoido Alvarez, il commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks ha chiesto che vengano avviate inchieste tempestive su tutte le denunce contro la polizia per cattiva condotta e uso sproporzionato della forza, avvenuti durante il voto dello scorso 1° ottobre.

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