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HomeCronaca Caso Battisti, Renzi: “Non è un eroe romantico ma un killer spietato”

Renzi sul caso Battisti
"Non è un eroe romantico
ma un killer spietato"

L'ex premier sull'estradizione in Italia

dell'ex terrorista latitante in Brasile

di Lorenzo Capezzuoli Ranchi09 Ottobre 2017
09 Ottobre 2017

Prima di imbarcarsi sul volo per San Paolo, Cesare Battisti si è fermato al bar dell'aeroporto internazionale di Campo Grande, 07 ottobre 2017. L'ex terrorista - vestito con una maglietta rossa sotto una giacca nera - era di buon umore, ha sorriso varie volte, letto il giornale e bevuto diversi bicchieri di birra. Poi, con gesto ironico, ha fatto un brindisi in direzione dei fotografi. ANSA/FERMO IMMAGINE RETEGLOBO +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

Il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi torna a parlare del caso di Cesare Battisti, con un post sulla sua pagina Facebook. L’ex membro dei Proletari armati per il comunismo è latitante in Brasile e su di lui pende una richiesta di estradizione da parte italiana.

“Ho fatto passare qualche giorno prima di tornare sull’argomento. Ma più ci penso, più mi convinco che la vicenda Cesare Battisti abbia bisogno di massima visibilità e attenzione da parte dell’opinione pubblica italiana. Troppo spesso un racconto sbagliato degli anni di piombo ha costruito narrazioni assurde, in Italia e all’estero. Tanti cattivi maestri, specie di una certa sinistra, hanno aiutato a creare dei miti. Cesare Battisti non è un eroe romantico, né un rifugiato politico: è un killer atroce e spietato. E il modo con il quale qualche giorno fa brindava con una birra con sguardo ironico e provocatore è insopportabile”. Renzi poi continua così: “Dobbiamo compiere il massimo sforzo possibile in questi giorni, sotto la presidenza Temer, per farcelo restituire e assicurarlo alle patrie galere. E penso che chi ha firmato in passato appelli discutibili – non solo sulla vicenda Battisti – dovrebbe essere in prima linea per chiedere che ciò avvenga immediatamente”.

Cesare Battisti deve scontare per lo Stato italiano una condanna a quattro ergastoli per altrettanti omicidi, due commessi materialmente ed altri due in concorso con altri. Intanto la giustizia brasiliana, dopo averlo arrestato al confine con la Bolivia mentre cercava di varcare la frontiera, lo ha rimesso in libertà, intimandogli l’obbligo di firma mensile.

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