È il primo giorno dello sciopero della fame organizzato da alcuni senatori e deputati a sostegno della legge sullo Ius soli, la cui discussione in aula sembra ormai naufragata per questa legislatura. L’iniziativa, con la quale il presidente della commissione diritti umani a Palazzo Madama Luigi Manconi e altri parlamentari hanno ricalcato la decisione presa qualche giorno fa da oltre 900 insegnanti italiani, vedrà anche la partecipazione di Graziano Delrio.
Il ministro delle Infrastrutture, dalle colonne di Repubblica, ha confermato infatti la sua adesione: «Dopo tante parole urlate – ha spiegato – è il tempo forse di parlare coi gesti, far capire alla gente in modo mite e non violento». Delrio, che ha sottolineato che l’iniziativa non ha alcuna connotazione politica, crede ancora che la legge possa essere approvata: «Finché c’è legislatura c’è speranza».
Ma il ministro non è l’unica personalità politica di spicco a prender parte allo sciopero della fame a staffetta, iniziato oggi. Presenti infatti anche il viceministro Mario Giro e i sottosegretari Benedetto della Vedova, Andrea Olivero e Angelo Rughetti. Hanno aderito «in pochissime ore, oltre una settantina di parlamentari, ai quali molti altri si stanno aggiungendo», ha scritto in una nota Luigi Manconi, che ha sottolineato come l’iniziativa sia aperta a tutti i cittadini.
Non mancano comunque polemiche e critiche all’iniziativa. Il ministro Delrio è stato attaccato da diversi gruppi parlamentari. Secondo Massimiliano Fedriga, capogruppo alla Camera della Lega, quello del ministro è «un ridicolo spot elettorale. Non si è mai visto che un ministro del partito di maggioranza faccia lo sciopero della fame per qualcosa che non fa il governo di cui lui stesso è rappresentante». A fargli eco anche il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: «Avvisiamo la sinistra che con i suoi errori ci sta regalando consenso e sta rilanciando il centrodestra come unica possibilità di governo stabile e affidabile».