Ahmed Hanachi viveva in Italia, già a partire dal 2006. Il terrorista che il primo ottobre scorso ha assassinato due ragazze appena ventenni, davanti alla stazione di Marsiglia, per circa 8 anni è stato residente ad Aprilia, in provincia di Latina. Non solo: aveva anche sposato una donna italiana, anche se il matrimonio è fallito in breve tempo.
Hanachi lavorava saltuariamente e passava il tempo soprattutto nei bar della piccola cittadina dell’agro pontino. Una zona, quella compresa tra Aprilia, Latina e Fondi, in cui è presente e radicata una comunità islamica di origine tunisina. La stessa dove era diretto Anis Amri, il terrorista della strage del mercatino di Natale di Berlino, prima che venisse intercettato dalla polizia a Milano.
Ma soprattutto è la stessa area della pianura pontina in cui vivevano anche quattro dei tunisini espulsi dal Viminale tra il 2016 e il 2017, per attività legate all’estremismo islamico. Una sequenza di elementi che lascia pensare che la comunità di circa 500 persone radicata nella zona possa rappresentare una fucina per il jihadismo ispirato dall’Isis.