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HomeEsteri Catalogna: sciopero generale contro violenze polizia. In migliaia in piazza

Catalogna, sciopero generale
contro violenze polizia
In migliaia in piazza

Puigdemont tenta la linea del dialogo:

"Siamo pronti a trattare con l'Ue"

di Luisa Vittoria Amen03 Ottobre 2017
03 Ottobre 2017

Some 15,000 students take part in a protest against Spanish police forces' actions during the '1-O Referendum' held the previous day, in Barcelona, Spain, 02 October 2017. Catalan President Puigdemont has asked for an 'international mediation' to deal with the current situation in Catalonia and claimed for the 'withdrawal of the police forces' deployed in the region. Catalonia held on 01 October an independence referendum, that was celebrated in spite of it had been banned by the Constitutional Court, ending with clashes between police and pro-independence people. A day after of the illegal referendum, a high tension atmosphere is present between the Catalan Government and the Spanish central Government with an open door to a possible unilateral declaration of independence by the Catalan Government. ANSA/JUAN CARLOS CARDENAS

All’indomani del voto, per la Catalogna è il giorno dello sciopero generale. Lo hanno proclamato i sindacati spagnoli Cgt, Iac, Intersindical Csc e Cos che hanno invitato non solo i lavoratori ma tutta la cittadinanza   a protestare contro le violenze della Polizia ai seggi. La partecipazione allo sciopero è “molto alta”, rileva La Vanguardia online. I cortei hanno bloccato il traffico su 24 arterie del paese, fra cui le autostrade Ap7 e C32. All’appello dello sciopero generale hanno risposto anche le altre sigle sindacali spagnole, il governo catalano e i comuni di Barcellona e Girona.

Il presidente Carles Puigdemont ha convocato una riunione straordinaria del governo per decidere le strategie da adottare. In base alla legge del referendum approvata in agosto dal parlamento il prossimo passo dovrebbe essere la proclamazione dell’indipendenza. Ma la posta in gioco è troppo alta: questa mossa potrebbe provocare una reazione ancora più dura da parte del governo di Madrid, addirittura alla sospensione dell’autonomia e del governo catalano, o anche all’arresto di Puigdemont. Per ora, si è deciso di adottare la linea del dialogo.

Secondo Puigdemont “è il momento di una mediazione internazionale” con Madrid che però l’Unione europea deve impegnarsi a favorire e non a “girarsi dall’altra parte” ha dichiarato il leader catalano che ha aggiunto: “Non dichiaro l’indipendenza, chiedo una mediazione. Si deve creare un clima di distensione che la favorisca”.

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