E’ di tre israeliani uccisi, ed un quarto ferito, il bilancio dell’attacco condotto questa mattina ad opera di un palestinese che ha insanguinato il villaggio di Har Hadar, piccolo insediamento a ovest di Gerusalemme situato sulla linea di demarcazione con la Cisgiordania.
Secondo quanto comunicato dalla polizia israeliana, l’autore dell’attentato terroristico è giunto ai cancelli del villaggio assieme con un gruppo di manovali palestinesi, aprendo il fuoco sui guardiani da distanza ravvicinata. Gli israeliani sono stati colpiti sia da spari sia da pugnalate. L’uomo, successivamente identificato in Nimer Jamal, 37enne di Beit Sourik con regolare permesso di lavoro in Israele, è stato neutralizzato ed ucciso dalla polizia.
Esulta da Gaza l’organizzazione terroristica di Hamas: “E’ un nuovo capitolo dell’Intifada di Al-Quds (Gerusalemme)”. I media citano il portavoce della fazione Hazzam Qassam. “Significa che ogni tentativo di ‘giudaizzare’ la città non cambia il fatto che Gerusalemme è arabo-musulmana: i suoi cittadini e la gioventù non risparmieranno alcun sforzo per redimerla con il loro spirito e sangue”.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha preannunciato che la casa del palestinese autore dell’attentato sarà demolita e si è poi scagliato contro l’Anp: “L’attacco terroristico di questa mattina è frutto della sobillazione dell’Autorità nazionale palestinese – aggiungendo – Mi aspetto che Abu Mazen condanni l’attentato e non cerchi di giustificarlo”.
Immediata è arrivata anche la condanna dal coordinatore delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente Nickolay Mladenov. “E’ deplorevole che Hamas ed anche altri continuino ad inneggiare a questo genere di attacchi che minano alla base la possibilità di un futuro pacifico per gli israeliani e i palestinesi”, afferma in un comunicato. “Faccio appello a tutti – conclude Mladenov – affinché condannino la violenza e il terrorismo”.