Dopo l’addio all’Italia e al suo amato Pirellone, Nicole Minetti, ancora fresca di dimissioni, torna a far parlare di sé. E lo fa attraverso il mezzo principe deputato alla trasmissione dei messaggi di rilevante importanza, politica ma non solo: il così tanto amato tubo catodico. “Io il vitalizio da 1.300 euro non lo prenderò”, ha dichiarato l’ex consigliere lombardo ieri pomeriggio, ospite della trasmissione di Simona Ventura, “Cielo che gol”.
La giovane igienista dentale, coinvolta insieme all’ex premier Berlusconi nel caso Ruby, ha approfittato dell’occasione per tracciare un bilancio della sua attività politica appena conclusasi.
L’ex consigliere Pdl l’ha ripetuto per ben tre volte, a scanso di equivoci. “Io il vitalizio da 1.300 euro non lo prenderò”. E non lo prenderà per ben due motivi: per il decreto Monti, “che è vero che tutti hanno detto che è un decreto legge e potrebbe non passare alle Camere, ma intanto c’è”. Il secondo motivo è che il vitalizio si prende nel caso in cui il deputato abbia maturato più di 30 mesi di legislatura. Ma la Minetti, essendo alla prima legislatura e non avendo quindi maturato i trenta mesi, non ne avrebbe comunque diritto.
Addio quindi a qualsivoglia tipo di eroismo da parte della Minetti, visto che si tratta di una rinuncia che arriva per condizioni oggettive. “Per averne diritto – ha dichiarato – dai sessant’anni in poi, avrei dovuto o finire la legislatura oppure, se mi fossi dimessa prima, versare i rimanenti contributi. E il totale ammonta a una somma di circa 60mila euro”. Quindi un vitalizio neppure così scontato. Una rinuncia a metà dunque perla Minetti, che per assicurarsi questa sospirata pensione dovrebbe anticipare di tasca sua una cifra consistente.
di Marina Bonifacio
