Pur insegnando alla Columbia University di New York, Nadia Urbinati, politiloga e giornalista italiana naturalizzata americana, viene spesso ascoltata nel nostro Paese per esprimersi sulla politica di casa nostra. Con lei cerchiamo di identificare il Movimento 5 Stelle.
Secondo lei è possibile arrivarne a una definizione secondo le classiche categorie destra-centro-sinistra?
“Il M5S è nato come alternativa alle due categorie destra/sinistra. È una espressione di anti-partitismo, un fenomeno che è nato insieme alla nostra democrazia. In Assemblea Costituente c’erano rappresentanti del primo partito post-fascista, che non esisteva prima del fascismo né durante come movimento clandestino: il partito dell’Uomo qualunque di Guglielmo Giannini. Il quale aveva molte caratteristiche anti-partito come M5S”.
Quanto è davvero estremista il movimento?
“Non è per nulla estremista. Lo è stato per affermarsi, anche se molti argomenti erano generalisti e populisti. Oggi è un partito centrista, più simile alla DC in molte proposte e simile al nazionalismo in altre. Sta a metà tra la Lega e il PD: e questo ultimo non è certo di sinistra.”
Secondo lei qual è la proposta o le proposte che più rendono vicino il m5s alla DC?
“È il loro atteggiamento centrista che lo rende simile alla vecchia DC. Ovvero, la tendenza ad adottare posizioni che assecondano la maggioranza moderando gli impulsi estremi. Prendiamo per esempio il tema immigrazione: il M5S ha accettato la politica di Minniti rimanendo però cauto sullo ius soli, ma non fino a diventare estremo come la Lega di Salvini.”
Il M5S è un movimento populista?
“Lo è secondo alcuni aspetti che caratterizzano i movimenti populisti: è anti-establishment, anti-elite, anti-partigiano ovvero né di destra né di sinistra, nazionalista e protezionista, leaderista nei fondamenti visto che senza un leader non potrebbe trovare unificazione. Ricordiamoci però che è sbagliato chiamare i partiti di destra “populisti”: sono di destra e basta. Come è di destra Le Pen. Il populismo è la strategia di popolarità che usano per avere la maggioranza. In genere un movimento populista è generalista poiché cerca di unire tante richieste diverse intorno a una rabbia radicale per chi “sta dentro il sistema”. E la strategia del M5S è proprio questa. L’obiettivo finale è cambiare la classe al potere e prenderne il posto: come per ogni movimento politico, populista o non.”