Dopo le sanzioni, la visita. Il ministro degli Esteri della Corea del Nord, Ri Yong-ho, è volato questa mattina a New York per partecipare all’Assemblea generale dell’Onu. Come anticipato dai media nordcoreani, al Palazzo di vetro incontrerà il segretario generale Antonio Guterres. Il Consiglio di Sicurezza ha nuovamente condannato Pyongyang dopo il lancio balistico del missile a medio raggio effettuato venerdì, che, sorvolando il Giappone, è caduto nel Pacifico settentrionale. Altre sanzioni ancor più stringenti erano state varate una settimana fa in risposta al test nucleare del 3 settembre, il più potente tra quelli fatti finora.
La critica da parte del regime di Kim Jong-un nei confronti degli ulteriori provvedimenti suona come l’ennesima minaccia. Infatti i movimenti in aumento degli Stati Uniti e forze alleate come il Giappone nei confronti della Dprk (Democratic People’s Republic of Korea) “farà crescere solo il nostro passo verso il completamento dello status di potenza nucleare”, afferma il ministro degli Esteri in una nota diffusa dall’agenzia ufficiale Kcna. Intanto, le strategie militari per contrastare la Corea del Nord sembrano affinarsi e delineare un asse militare fra Usa e Giappone.
In effetti, se gli Usa invieranno una portaerei alla penisola coreana per un ciclo di manovre navali a ottobre con la Marina di Seul (il nome dell’unità americana non è stato ancora rivelato dalla Corea del Sud), il Giappone si appresta a collocare un sistema antimissile nell’Hokkaido, l’isola più a nord dell’arcipelago e maggiormente esposta ad eventuali attacchi. Questo sarebbe capace di coprire la stessa traiettoria percorsa dall’ultimo razzo lanciato dalla Corea del Nord. Infatti la Dprk “potrebbe effettuare un nuovo test balistico e prendere nuovamente di mira la nostra nazione in futuro”, ha detto alla stampa il ministro della Difesa nipponico Itsunori Onodera, che precisa “faremo ogni sforzo possibile per garantire la sicurezza dei cittadini e prepararci a ogni emergenza“.
Intanto, il governo spagnolo ha deciso l’espulsione dell’ambasciatore della Corea del Nord Kim Hyok Chol proprio in risposta al test nucleare e al lancio di missili balistici da parte del regime di Pyongyang. Lo rende noto il capo della diplomazia di Madrid Alfonso Dastis, specificando che l’ambasciatore è stato convocato al ministero degli esteri e informato che dovrà lasciare la Spagna entro la fine di settembre. Per Madrid i programmi militari di Pyongyang sono “una seria minaccia per la pace e la sicurezza internazionali”.