Il Palazzo di vetro di Manhattan apre i battenti per la 72esima assemblea generale delle Nazioni Unite. Numerose le misure di sicurezza, tra cui strade transennate, telecamere, cani lupo, mezzi blindati e centinaia di agenti sparsi per la città, che sono state messe in atto in vista del summit di politica internazionale, a cui prenderanno parte rappresentanti di 193 paesi. Ambiente, Corea del Nord, Iran, Libia e persecuzioni in Birmania, i temi che verranno discussi dai leader dell’Onu.
Ieri sera, prima dell’inizio dell’Assemblea generale, il segretario di Stato americano Rex Tillerson e il suo omonimo russo Sergei Lavrov si sono incontrati presso la sede della Missione permanente russa presso le nazioni Unite. I capi delle due diplomazie hanno discusso dell’attenuazione degli accordi di Minsk per mettere fine al conflitto in Ucraina e si sono accordati sull’impegno alla cooperazione nella crisi in Siria.
È previsto invece per domani, nella prima giornata di lavori, l’esordio di Donald Trump come presidente, al suo primo appuntamento ufficiale con le Nazioni Unite. Proprio alla vigilia dell’Assemblea, Trump sembra aver fatto marcia indietro sulla questione del clima e si fa largo nelle ultime ore l’ipotesi che gli Stati Uniti possano non abbandonare gli accordi di Parigi. Ma alle giuste condizioni. Il segretario di Stato Tillerson ha infatti rivelato alla Cns che “il presidente si è detto aperto a trovare le condizioni in cui noi possiamo restare impegnati con altri”, aggiungendo che il consigliere economico Gary Cohn dovrà ora “considerare altre vie in cui possiamo lavorare con i partner nell’accordo”. Il clima sarà uno dei temi chiave, che verrà approfondito nella giornata di mercoledì con un summit organizzato dal presidente francese Emmanuel Macron, in cui sarà coinvolto anche il ministro dell’ambiente italiano Gianluca Galletti.
Altro tema scottante per il presidente degli Stati Uniti sarà quello delle minacce nucleari e missilistiche della Corea del Nord. Il consiglio di sicurezza dell’Onu, di cui quest’anno fa parte anche l’Italia, ha infatti approvato sanzioni più severe contro Pyongyang, che mirano a porre un freno all’industria tessile e a bloccare il 90% delle esportazioni. C’è grande attesa nel capire quali saranno le prossime mosse di Trump, alla guida del paese più importante nel bilancio delle Nazioni Unite. Il passo successivo nei confronti di quello che il presidente chiama “the rocket man” (l’uomo dei missili), potrebbe essere un embargo totale, con ripercussioni su scuole e ospedali, con il conseguente rischio di una vera e propria crisi umanitaria.