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HomeCronaca Roma, Febbre Chikungunya: Raggi sotto accusa per non aver agito in tempo

Febbre Chikungunya a Roma
Raggi ancora sotto accusa
non avrebbe agito in tempo

Misure per 1,2 milioni di persone

disinfestazione solo 5 giorni dopo

di Alessio Foderi15 Settembre 2017
15 Settembre 2017

Dopo lo stop alle donazioni di sangue disposto ieri mattina, continua a far discutere la questione della febbre Chikungunya a Roma. La malattia – che si trasmette tramite punture di zanzara – ha fatto registrare 17 casi nella Regione Lazio, di cui 6 accertati a Roma. Il passo da questione sanitaria a questione politica è breve, tanto che molti esponenti dei partiti puntano il dito ancora una volta contro la sindaca Virginia Raggi, sotto accusa per ritardi nella disinfestazione.

“La Raggi adesso corra ai ripari, disinfestando Roma, e non si limiti ad accusare chi l’ha preceduta. Oggi il benessere e la salute dei romani sono una sua precisa responsabilità” ha dichiarato in una nota Vincenza Labriola, deputata di Forza Italia. È infatti opportuno osservare che l’ordinanza per la disinfestazione straordinaria larvicida e adulticida della prima cittadina M5S è arrivata dopo 5 giorni dalla ricezione da parte del Dipartimento Tutela e Ambiente di Roma Capitale dell’avviso inviato dalla Asl Roma 2 dove si annunciava il primo caso sospetto sul territorio comunale. Va sottolineato che secondo la Direttiva del Ministero della salute del 16 giugno 2016, il provvedimento andava preso “entro 24 ore dalla segnalazione”.

Un ritardo inspiegabile anche per la Ministra della Salute Beatrice Lorenzin che nel pomeriggio di ieri si è detta preoccupata per la vicenda, segnalando che “è passato troppo tempo dalla prima richiesta di intervento da parte della Asl che risale al 7 settembre”. Ma “l’intervento è stato possibile solo al termine delle avverse condizioni climatiche che avrebbero reso inefficaci e inutili i trattamenti” spiega l’assessora capitolina alla sostenibilità ambientale Giuseppina Montanari, ribadendo come l’emergenza maltempo dello scorso fine settimana abbia ostacolato le operazioni.

Fortunatamente tutte le persone colpite dalla febbre non sono in pericolo di vita, infatti è bene precisare che la Chikungunya ha una bassissima mortalità e può essere rischiosa soprattutto per alcuni soggetti debilitati o in dialisi. Ma non bisogna abbassare la guardia: “Non si tratta di fare del facile allarmismo – sostiene il capogruppo Fdl in consiglio regionale del Lazio Giancarlo Righini – occorre che a livello preventivo la Commissione stabilisca se vi possa essere un’emergenza e eventualmente quali soluzioni intraprendere con tempestività”.

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