Benedetto XVI è rientrato stamattina, a Roma, dal viaggio apostolico in Messico e Cuba. Atterrato all’aereoporto di Ciampino, il pontefice ha inviato un messaggio al presidente Napolitano, in cui assicura una speciale preghiera di benedizione per l’Italia. Nei giorni scorsi, infatti, le intenzioni di preghiera del Santo Padre si sono rivolte soprattutto a “coloro che soffrono, che sono privi di libertà ,lontani dalle persone care o vivono gravi momenti di difficoltà”, come il Papa ha ricordato a Santiago, riferendosi a dissidenti , prigionieri ed esuli. Missione della Chiesa, a sostegno del viaggio, è contribuire ad una transizione “senza traumi” alla democrazia. Benedetto XVI indirizza il suo messaggio di pace ,in modo particolare, “a tutti i cubani, ovunque siano”; ricorda le parole del predecessore Wojtyla: “Cuba si apra al mondo e il mondo si apra a Cuba” e lo riconferma nel significativo incontro con Fidel Castro. Un colloquio di trenta minuti che ha affrontato tanti temi, dal “domani” dell’isola, al rapporto tra fede e ragione, fino alla questione dei dissidenti e dei diritti umani. Castro ha ringraziato il pontefice per la beatificazione di Madre Teresa, benefattrice di Cuba, e di Giovanni Paolo II, che aveva avuto modo di incontrare più di una volta e per il quale nutriva forte ammirazione.
L’incontro, svoltosi nella Nunziatura apostolica dell’Avana e inizialmente non inserito nel programma ufficiale, è stato “cordiale,vivace, animato, intenso”, con le parole del direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Non sono mancati momenti di leggerezza: lo scambio di battute sulla medesima età del pontefice e di Castro e la presentazione, a fine incontro, dei due figli del lider al Papa. Bilancio dunque positivo: fa sapere Lombardi che “Il Papa si è detto felice di essere a Cuba e della cordialità con cui è stato accolto. Fidel ha raccontato di aver seguito tutto il viaggio in tv”.
Alessandra D’Acunto