Un’ordinanza cautelare nei confronti di ventuno persone – cinque di queste già finite in carcere – è stata emessa stamattina, per condotta illecita nel settore sanitario, dal gip di Monza. L’inchiesta, realizzata dal Nucleo di polizia tributaria della guarda di finanza di Milano, ha svelato un complesso meccanismo di corruzione pensato e portato avanti dai rappresentanti di una società produttrice di protesi, e che ha coinvolto anche alcuni medici di base e chirurghi specialisti in ortopedia – che lavoravano presso strutture sanitarie private estese su tutto il territorio nazionale.
L’operazione “Disturbo”, così denominata, ha svelato che, in cambio di denaro, viaggi e cene, i medici avrebbero favorito da parte di alcuni ospedali – tra cui il Policlinico di Monza – l’acquisto di protesi di bassa qualità prodotte dalla società Ceraver. In particolare alcuni chirurghi del Policlinico di Monza, per aiutare la Ceraver, avrebbero moltiplicato, con la complicità dei medici di base, anche il numero delle operazioni eseguite.
Per le indagini – che sarebbero scattate a seguito della denuncia di un dipendente del Policlinico e incentrate sui reati di associazione per delinquere e corruzione – i medici di base avrebbero messo a disposizione degli specialisti studi medici, oltre ad aver contribuito a “reclutare” pazienti in cambio di una percentuale ottenuta sulle visite degli stessi ortopedici. Infine emerge che alcuni dottori si sarebbero “impegnati, dietro corrispettivo, a prescrivere medicinali-integratori prodotti e commercializzati da una società riconducibile a un agente di zona”, finito anch’egli carcere.