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HomePolitica Il ddl Ius soli rinviato acuisce la spaccatura PD. Delrio: “Atto di paura”

Il rinvio dello Ius soli
acuisce la spaccatura nel Pd
Delrio: "Atto di paura"

Enrico Letta a Radio 1: "Non confondere

sbarchi con diritto alla cittadinanza"

di Lorenzo Capezzuoli Ranchi14 Settembre 2017
14 Settembre 2017

Il sit-in a Montecitorio a favore del IUS SOLI 12 settembre 2017 a Roma. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Lo Ius soli continua a dividere il Partito Democratico e accende il dibattito nel centrosinistra italiano. Dopo aver investito molto, politicamente parlando, sul provvedimento, giunti alla fase critica del passaggio della norma in Senato ha dovuto depennare dall’agenda politica il tema.  “Le leggi hanno bisogno di una maggioranza e in questo momento non c’è”, le parole del capogruppo dei senatori dem, Luigi Zanda, che mostra tutto il suo rincrescimento per aver perso una partita così importante come il diritto di cittadinanza per i figli dei migranti nati e cresciuti in Italia. Negli scorsi giorni infatti, lo stesso capogruppo Pd al Senato aveva ventilato l’ipotesi di porre la questione di fiducia del Governo su questa proposta. Va ricordato che il disegno di legge sullo Ius soli da discutere al Senato era stato approvato dalla Camera dei Deputati nel 2015.

La cancellazione della discussione di questo ddl in Senato provoca il riemergere delle polemiche dentro e fuori il Pd: proprio ieri, il Ministro dei Trasporti in carica Graziano Delrio aveva sottolineato come la battaglia sullo Ius soli sia “un atto di paura grave, non dobbiamo farci dominare dalla paura”. Fa eco a queste parole l’ex premier Enrico Letta, che a Radio 1 ha dichiarato: “Ha ragione Delrio: s’è fatta una identificazione tra aumento sbarchi e legge di cittadinanza, due temi che non hanno nulla in comune”.

Mentre gli altri partiti si dividono fra chi esulta (Lega Nord) e chi vorrebbe definitivamente accantonare la proposta (Forza Italia), con il Movimento 5 Stelle a proporre di indire un referendum, anche fuori dal Pd le acque sono turbolente. L’ex dem Pierluigi Bersani, leader del movimento democratico e progressista, definisce “errore drammatico” il rinvio del provvedimento, in un gioco di accordi politici che va ben oltre il diritto alla cittadinanza: “Ho il sospetto, spero infondato, che tutto l’accrocchio sia tra Sicilia, legge elettorale e Ius soli. Per smentirlo basta mettere la fiducia”.

A favore della questione di fiducia anche il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini, che in un post Facebook torna sulla vicenda, senza risparmiare una stoccata all’intera area politica di sinistra: “Cerchiamo di evitare almeno noi di strumentalizzare la vicenda dello Ius soli, che è una cosa seria e riguarda la vita e i diritti di centinaia di migliaia di persone”. Lo stesso Orfini poi continua sempre sul social: “Il Pd vuole approvarlo (l’emendamento sulla cittadinanza, ndr). A luglio – scrive nel suo post il presidente dem – il Presidente del Consiglio Gentiloni – ha confermato la sua ferma volontà di approvare la legge e ha chiesto di rinviare a dopo l’estate la discussione impegnandosi a lavorare per costruire il consenso necessario. Nei giorni scorsi il nostro gruppo al Senato ha rinviato la discussione in aula e ha fatto non bene, ma benissimo. Portare in aula il testo senza la garanzia che venga posta la fiducia significa ammazzare lo Ius soli. Quella garanzia ad oggi ancora non c’è. Quindi quella scelta non è un atto di paura, ma di assoluto buon senso che serve a non far naufragare la possibilità di approvarla”.

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