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HomePolitica Addio allo Ius soli Zanda “non ci sono i numeri” Senato senza maggioranza

Addio allo Ius soli
Zanda:"Non ci sono i numeri"
Senato senza maggioranza

Secondo i dati di Openpolis

94 i disegni bloccati tra le due Camere

di Gloria Frezza13 Settembre 2017
13 Settembre 2017

Il sit-in a Montecitorio a favore del IUS SOLI 12 settembre 2017 a Roma. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

«Non ci sono i numeri». Ha detto così ieri Luigi Zanda, capogruppo dei senatori Pd, commentando la scomparsa della legge sullo Ius soli dal calendario settembrino di Palazzo Madama. Il decreto torna infine, tra i 5.826 disegni di legge presentati dall’insediamento della Camere, nel marzo 2013, e messi in pausa a tempo indeterminato. I dati della piattaforma Openpolis specificano che, di questi, solo 94 sono in stato più avanzato, perché approvati da una delle due Camere.

Il 67% di questi “fortunati” è fermo in Senato, dove la maggioranza è estremamente fragile e le leggi rimangono bloccate più di frequente. Tra cui anche il diritto di cittadinanza, già rimandato a dopo l’estate dal premier Paolo Gentiloni in giugno, a causa delle agitazioni interne al governo. Allo stesso modo, restano in attesa di una risposta il testamento biologico, l’abolizione dei vitalizi e la legittima difesa.

«So benissimo che in politica una delle regole è che se non c’è una maggioranza in Parlamento poi le cose non passano, ma credo ci si debba interrogare su quanto è accaduto in Italia, dove è scattata un’associazione mentale fra numero di sbarchi e la legge sullo Ius soli.» Questo il commento espresso da Enrico Letta in mattinata ai microfoni di Radio Capital, mentre afferma di non volersi arrendere su una legge che migliorerebbe la vita di tutti gli italiani. «Quella norma – ribadisce – c’è in tutti i grandi Paesi. Tutto questo è frutto del fatto che da anni si aizzano le paure e non è solo colpa dei populismi, è un continuo rincorrere le paure e creare nemici».

Esulta la destra, dopo i commenti di ieri di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, oggi su Twitter Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Forza Italia, imputa al partito il “successo” di questa momentanea archiviazione.

Ancora combattivo invece, il deputato PD Gianni Cuperlo, che in un’intervista al Corriere della Sera si augura che il partito di Renzi possa ritrovare il coraggio e creare le condizioni per realizzare i propri ideali. «È una di quelle leggi che risponde a un impegno della legislatura, che ci siamo assunti di fronte a quasi un milione di ragazzi che l’attendono. È una legge di civiltà ed è utile per il nostro Paese, soprattutto per il passaggio storico che stiamo attraversando» dichiara.

Nelle sue parole si riflette anche la delusione di Bruno Leka, uno dei fondatori del movimento “Italiani senza cittadinanza”. L’uomo, arrivato in Italia a tre anni con la madre albanese, sostiene di sentirsi tradito dalla sinistra, che avrebbe permesso ai populismi di bloccare una delle poche leggi orientate all’integrazione.

Intanto Anna Finocchiaro, ministra dei Rapporti con il Parlamento, ha assicurato che l’attenzione sullo Ius Soli rimarrà alta da parte del premier e del suo entourage. Tuttavia, ha specificato che in questo momento urge stabilità all’interno delle Camere e l’unico modo per ottenerla è quello di focalizzarsi sulla riforma elettorale.

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